(click sulle 4 frecce per ingrandire a schermo intero)
MESSAGGIO DEL PARROCO
CON SAN MAURO, PELLEGRINI DI SPERANZA E COOPERATORI DELLA VERITÀ.
L’anno pastorale, avviatosi da poche settimane, è impreziosito dal Giubileo ordinario 2025, indetto da Papa Francesco. Il Signore, che ci parla sempre attraverso percorsi di discernimento, ci invita ad accogliere una ricorrenza unica che coinvolge la Chiesa cattolica quale occasione di incontro con Lui.
Il giubileo — afferma il Santo Padre — ha sempre rappresentato nella vita della Chiesa un evento di grande rilevanza spirituale e sociale. Ogni 25 anni il popolo di Dio ha vissuto questa celebrazione con uno speciale dono di grazia, caratterizzato dal perdono dei peccati e dall’indulgenza, espressione della misericordia di Dio.
Il giubileo incarna l’invito e l’opportunità a restituire al mondo la condizione originaria istituita da Dio attraverso un anno speciale che si distingue dagli altri, evidenziando come l’autenticità della memoria, della coscienza di fede individuale e comunitaria si manifesta nei rapporti interpersonali e sociali.
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore» Lc 4,16-19. In questo frammento del Vangelo di Luca vengono sottolineate le opere di liberazione dalla povertà, dalla prigionia, dalla cecità, dall’oppressione, anche dagli animi infranti e dai cuori spezzati. Il messaggio culmina nella proclamazione di un anno di grazia del Signore.
Una vera liberazione è integrale, esattamente là dove essa è al contempo interiore ed esteriore, personale e sociale. In questo modo l’annuncio di Gesù diventa il modello di vita del cristiano, il paradigma di un profondo rinnovamento per la vita dell’uomo che suscita un risveglio di speranza. Spesso siamo distratti dalle frenesie e dalle preoccupazioni quotidiane senza comprendere perché e verso quale direzione stiamo andando.
Nel frattempo una porzione della nostra vita se ne va e nulla cambia del nostro modo di pensare e di agire. Bisognerebbe lasciare risvegliare la coscienza di ciò che rimane inadempiuto, imperfetto, sbagliato, o anche solo non capito e non pensato.
In una società che spesso ci spinge verso l’individualismo, è nella comunità che troviamo la forza più autentica. Per questo motivo la nostra parrocchia non deve essere solo un luogo di culto, ma un rifugio di amore, sostegno, crescita reciproca. Ogni sorriso, ogni gesto di gentilezza, ogni momento condiviso rafforza i legami che ci uniscono.
La nostra fede ci insegna che dove due o tre sono riuniti nel nome del Signore, lì Egli è presente. Facciamo sì che la nostra comunità parrocchiale sia un faro di speranza e di luce per tutti coloro che cercano un luogo di appartenenza e di pace, così da essere veri cooperatori di verità.
Così, insieme e con l’esempio del nostro patrono san Mauro abate, di cui celebriamo devotamente, sin da tempi immemorabili, la memoria liturgica, uniti nella preghiera e nell’azione, possiamo affrontare qualsiasi sfida e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni che verranno, senza timore di andare controcorrente.
Il Parroco
can. Giuseppe Guliti