Carissimi concittadini,
per questa tornata elettorale ho scelto di candidarmi al Consiglio Comunale con la Lista Faro. Il nostro candidato Sindaco, l’ing. Salvo Faro, uomo per bene e professionista stimato, ha raccolto il testimone dall’attuale Sindaco, Franco Leonardi, del quale non credo serva dire nulla, leader di un’amministrazione, quella uscente, che negli ultimi anni ha dimostrato, attraverso i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, grande impegno e buone capacità. Nel corso di questi ultimi cinque anni, come promisi dal palco durante un comizio, mi sono messo a disposizione del mio paese e dell’amministrazione comunale che, attestando una sincera apertura, mi ha dato la possibilità di collaborare laddove possibile.
Chi mi conosce bene sa che, con sacrifici e tenacia, nella mia vita ho studiato molto, ho fatto tanta gavetta, come si faceva un tempo, ho sempre lavorato e ho creato dal nulla quella che oggi, in dieci anni, è diventata una delle più importanti realtà editoriali del nostro territorio. Forse qualcuno, al mio posto, ci avrebbe pensato bene prima di mettersi in gioco così in una campagna elettorale, ma io ho sempre ritenuto che debba essere il popolo a scegliere chi meglio possa rappresentarlo e se il popolo sceglierà un altro al posto mio continuerò a dare il mio contributo, comunque e come posso, per il bene del mio paese, come ho fatto fino a oggi. Certo, è pure vero che in una campagna elettorale entrano in gioco dinamiche diversi del semplice merito, ma resta comunque un diritto di tutti scegliere in base ai criteri che si ritengono più opportuni. Tuttavia, bisogna anche ricordare che un diritto senza buonsenso, spesso, rischia di diventare un capriccio.
Ed è pure un diritto, in alcuni casi un dovere, quello di mettersi a disposizione del proprio paese, scendendo in campo in prima persona, al di là dei ruoli e degli incarichi, come ho deciso di fare io e molti altri in questa strana campagna elettorale che, molto più di cinque anni fa, pone i riflettori sulla profondissima crisi della politica viagrandese. La disaffezione è diventata quasi indifferenza e coloro che hanno scelto, malgrado tutto, di metterci la faccia sono frequentemente derisi anziché rispettati, giudicati da quelli che sono molto più bravi a parlare che a fare. Per scegliere bisogna avere più di un’alternativa e, pertanto, dovremmo solo ringraziare chi ce la offre. Inoltre, trovo sciocco guerreggiare con chi lotta per il tuo stesso obiettivo, ossia il bene di Viagrande.
In molti, una volta presa la mia decisione, hanno rivendicato la mia appartenenza a un gruppo piuttosto che a un altro. A loro va il mio ringraziamento, poiché la cosa mi lusinga e non poco. Tuttavia, la mia etica mi impone di non considerare gruppo quello che si raduna ogni cinque anni in occasione delle elezioni comunali. Pertanto, la mia scelta è stata assolutamente autonoma. Non ho rappresentato né ho tradito alcuna coalizione, poiché a nessuna coalizione appartengo ormai da diversi anni. Spero, invece, e anche questo sarà il mio impegno, che da questa esperienza elettorale, unendo le forze, possa nascere una nuova realtà, pulita da vecchi ancoraggi con vetuste logiche politiche e rivolta a un futuro più luminoso per il bene del nostro paese.
Come già detto, tanto è stato fatto per Viagrande, ma tanto ancora deve essere fatto, soprattutto per i viagrandesi. In particolar modo, rispolverare e rinvigorire quel senso di comunità che è venuto meno, un po’ per colpa della pandemia, un po’ a causa di quei cambiamenti indotti nella nostra società che ci hanno spinto ad essere collegati con il mondo ma nella solitudine della nostra stanza. Il senso di appartenenza è fondamentale per la crescita di un paese. La cultura, intesa a 360 gradi, è uno strumento importante per viaggiare in questa direzione. Ecco quale potrà essere il mio apporto, in quanto addetto ai lavori.
Tanto vorrei dirvi ancora, tante idee vorrei raccontarvi, tante riflessioni vorrei fare sul concetto di diritto e su quello di dovere, sul principio della libertà che ognuno di noi dovrebbe avere di scegliere. Per questo non busserò alle vostre porte e non tormenterò i vostri telefoni, ma mi limiterò a dirvi che ci sono anch’io e che, se vorrete, potrete scegliermi per rappresentarvi. Ringrazio di cuore tutti gli amici che si stanno spendendo per me, spero di essere all’altezza del loro impegno.
Cari concittadini, scegliete serenamente ciò che ritenete più giusto per voi e per gli altri, con coscienza, perché il voto non è un sentimento ma una responsabilità.
Alfio Grasso