La nazione scandinava è una delle mete privilegiate dei cervelli in fuga. Ai ragazzi svedesi abbiamo chiesto: come è mai possibile che non abbiate niente di cui lamentarvi?
“Penso che tutto stia nel pagare le tasse. Credo che lo Stato amministri abbastanza bene i nostri soldi restituendoci in cambio dei buoni servizi. Non possiamo lamentarci di niente”. Svelato l’arcano quindi. Johan ha 23 anni e fa il cameriere a Stoccolma. Non ha fatto l’università: ha frequentato la scuola alberghiera e ora lavora al Grand Hotel. Nonostante la giovane età e la professione mediamente retribuita, ha una casa di proprietà, gioca a golf e si sta costruendo un cottage nel bosco a due ore dalla capitale. “Certo, non dico che pagare le tasse debba essere un piacere, ma è un dovere civico e in fin dei conti una comodità. Non è odioso il pensiero che qualcuno usufruisca dei servizi statali sulle spalle di chi paga le tasse?”. Ma andiamo con ordine ripercorrendo tutte le tappe della vita di uno svedese medio per evidenziare quali siano quei passaggi che fanno della Svezia il Paese della cuccagna proprio in virtù di quei servizi erogati dallo Stato grazie ai soldi dei contribuenti.
ISTRUZIONE GRATUITA PER TUTTI – Dall’asilo nido alla laurea allo studente non viene chiesto di scucire una lira, anzi, una krona.
L’istruzione è gratuita e universale, anche per gli studenti stranieri che decidono di frequentare la scuola in Svezia. Di solito dopo la maturità i genitori si aspettano che i figli si trovino un lavoro o che comunque sloggino dalla cameretta. Se questi decidono di accedere all’università come studenti full-time, impossibilitati quindi a lavorare per pagarsi l’affitto, possono sempre chiedere denaro allo Stato (mai ai genitori) che, attraverso l’organo del CSN (Centrala Studiestödsnamn) concede loro circa 2000 corone al mese a “babbo morto” più una somma in qualità di prestito vero e proprio da ripagare in circa 40 anni a piccolissime rate con interessi bassissimi. Della serie: ragazzi che si indebitano a 18 anni proprio perché sanno perfettamente che arriverà un giorno in cui restituire il denaro non costituirà il minimo problema.
LA PREVIDENZA AIUTA A RISPARMIARE – Il ragazzo va via di casa quindi. Ma non se ne va a caso: se la sua famiglia è stata previdente, il ragazzo avrà già un appartamento in affitto a canone agevolato che lo attende. Come? Mediante apposite liste di attesa. Lo Stato, questa volta attraverso l’organismo del Bostadsförmedling distribuisce i contratti d’affitto per un tot di appartamenti pubblici tra i cittadini che devono semplicemente iscriversi al servizio, pagare una quota annua (circa 30 euro) e, se mirano a trasferirsi nel centro di Stoccolma, pazientare per anni (12 per l’esattezza; ecco perché occorre muoversi in anticipo, ancor meglio quando il ragazzo è appena maggiorenne). Chi si accontenta di appartamenti in periferia, se la cava con un anno di lista d’attesa. Per gli studenti sono a disposizione studentati e mini appartamenti vivibilissimi a prezzi ridicoli. Anche per i non studenti il canone è piuttosto basso, le case di buona qualità e a basso impatto ecologico. La manutenzione degli immobili avviene a spese dello Stato stesso che concede agli affittuari il diritto di residenza a tempo indeterminato, la possibilità di scambiare casa con altri cittadini iscritti alla lista statale o di comprare l’appartamento a prezzi bassissimi. Un aspetto curioso del mercato degli affitti svedese (che non riserva molte sorprese visto che è gestito per l’85% dallo Stato) è che permette il subaffitto, a determinate condizioni: che il titolare del contratto abbia motivazioni valide (va a convivere con il partner, si trasferisce momentaneamente all’estero), che la “cessione” sia riferita ad un lasso di tempo limitato (solitamente un anno) e che l’affitto richiesto non dia adito a speculazioni selvagge. Affittare e subaffittare non deve essere un’attività che produca reddito. Per investire bisogna comprare per poi rivendere effettuando migliorie o aspettando il momento propizio.
BABY PROPRIETARI – Chi non è stato previdente come fa?
Taglia la testa al toro e la casa se la compra. La cosa più sconvolgente è che a visitare gli appartamenti in vendita sono ragazzi ventenni sbarbati che la domenica se la passano in giro partecipando ai cosiddetti visning. Io proprietario che decido di vendere mi rivolgo ad un’agenzia immobiliare (è veramente raro che un proprietario decida di non utilizzare l’intermediazione) la quale mette il mio appartamento su internet e organizza visite collettive per i potenziali compratori. Tale giorno a tale ora l’appartamento X è aperto al pubblico. Accorrete numerosi e toglietevi le scarpe all’ingresso. Viene reso noto il prezzo di partenza e poi, una volta che un numero cospicuo di visitatori ha dato un’occhiata alla mia casa, parte l’asta via sms. Non c’è trattativa: chi offre di più si aggiudica l’appartamento. Per partecipare all’asta è sufficiente possedere una certificazione rilasciata dalla banca che attesti che il partecipante abbia i soldi o gli sia stato concesso il mutuo necessario all’acquisto. Per ottenere il prezioso documento basta avere o un grasso conto in banca o un contratto a tempo indeterminato. E qui sta il bello: in Svezia il contratto a tempo indeterminato non è un mito ma quasi la regola. Ed ecco che i giovani sbarbatelli vendono e comprano casa via sms nel giro di un fine settimana.
TRASPORTI EFFICIENTI – Ma torniamo alla vita quotidiana dei nostri giovani svedesi. Abbiamo detto, lavori stabili, salari più che dignitosi, una casa garantita, in affitto o di proprietà. Tutti i pilastri del benessere rispondono all’appello. Poi ci sono altri elementi che contribuiscono ad elevare la qualità della vita, uno tra tutti il servizio di trasporto pubblico.
Questo è capillare, efficiente e soprattutto puntuale. Metro, tram, bus, treni per pendolari (e a Stoccolma anche i battelli) si intersecano in una rete che non si dimentica della periferia. I top manager, come le baby sitter, gli insegnanti e i netturbini viaggiano sicuri e veloci sui mezzi pubblici il cui ritmo regola la vita di tutta le zone metropolitane. Se dalla fermata X alla piazza Y è stimato un viaggio di 12 minuti, quello sarà il tempo che verrà impiegato. Se ci sono ritardi, questi vengono comunicati in tempo (non dopo mezzora), seguiti da un doveroso annuncio di scuse. Può sembrare un aspetto secondario ma poter confidare su un servizio diminuisce lo stress: “E’ una preoccupazione in meno sia che io debba recarmi a lavoro sia che io sia di ritorno da una serata di baldorie. Non dover stare in mezzo al traffico o rischiare di farmi ritirare la patente mi rende la vita molto più facile e rilassata” continua Johan interrogato su quali siano gli aspetti della sua nazione che la rendano così appetibile ai giovani di mezzo mondo.
SERVIZIO SANITARIO DI QUALITA’ – Il sistema sanitario svedese è frutto di decenni di investimenti statali e di ammodernamenti continui. La percezione generale, che poi dice anche qualcosa sulla condizione reale di questo ambito, è di totale fiducia nei confronti di medici, personale ospedaliero, ricercatori e amministratori che gestiscono la sanità nazionale in totale trasparenza ed efficienza. Tempo fa, un articolo pubblicato dalla Reuters vedeva la Svezia prima in classifica in relazione alla fiducia riscossa dal sistema nazionale sanitario nella popolazione. Non a caso la Svezia è la mecca dei medici specializzandi italiani che una volta rimbalzati dagli ospedali universitari del Bel Paese, per motivazioni più o meno odiose, si vedono assumere e pagare profumatamente dai centri di ricerca svedesi. Uno tra tutti il celebre Karolinska Institutet, ospedale e istituto di ricerca tra i più famosi al mondo, è l’unica scuola di medicina non americana a rientrare nella classifica delle prime 10 al mondo ed è al primo posto tra tutte le università svedesi. Un istituto pubblico se la gioca quindi con le mega med-schools miliardarie.
Restando in tema sanitario, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili ha raggiunto in Svezia picchi di eccellenza. “A scuola tutti abbiamo imparato nel dettaglio cosa sia il sesso e quali siano i rischi connessi. I bambini sanno come si mette un preservativo. Gli adolescenti si sottopongono ad analisi periodiche e non provano alcun imbarazzo. E’ una specie di conformismo virtuoso: ci facciamo controllare perché lo fanno tutti” continua Johan. La cosiddetta “pillola del giorno dopo” si compra in farmacia senza ricetta, manco lo devi chiedere, la prendi dal bancone e la paghi alla cassa. Sullo stesso scaffale si trovano anche test per la clamidia e toys colorati, perché la prevenzione va a braccetto con il divertimento. “Il sesso viene vissuto come un fatto totalmente naturale che non provoca né vergogna né sensi di colpa. Forse questo ha a che fare col fatto che la religione non ha un peso particolare sulle scelte individuali. Obiezione di coscienza? Credo che sia totalmente illegittimo. Se un medico o un farmacista si rifiutasse di aiutarmi credo che l’ospedale verrebbe assediato e il malcapitato radiato dall’ordine”.
PIZZA O ARINGHE? – Insomma, pare proprio il paese del Bengodi. Benessere, efficienza, meritocrazia. Certo, non è tutto rose e fiori: la cultura svedese, che poi è proprio quella restìa ai sotterfugi, all’inciviltà e all’anarchia, fa sì che i giovani in qualche modo incontrino qualche difficoltà nel socializzare e ad aprirsi agli altri, difficoltà spesso affogata nell’alcol che aiuta a spezzare le inibizioni e a colorare il buio dell’inverno. Ci state ripensando? Dipende dalle priorità: c’è chi per una vita dignitosa e appagante opta per le aringhe e rinuncia volentieri alla pizza e mandolino visto che ultimamente non sono più sinonimo di calore ma di provincialismo e di furberia.