CATANIA. Notte di paura per le popolazioni del versante sudorientale dell’Etna: una sequenza sismica ha fatto vibrare porte e finestre, gettando nel panico gli abitanti di Fleri, Viagrande, San Giovanni La Punta e, in parte, Nicolosi. Nessun danno alle persone o alle cose: le scosse – sette in tutto – hanno raggiunto una magnitudo massima di 2.0, ma sono state così superficiali da essere avvertite distintamente da tutti. Il primo terremoto all’1,40; poi alle 3,37, alle 3,44, alle 3,50 e alle 9,27. In mezzo due eventi registrati soltanto a livello strumentale. «L’edificio vulcanico – spiega Domenico Patanè, direttore della sezione catanese dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – è sempre più sotto stress. Questi microsismi superficiali si concentrano lungo le tante faglie che compongono la struttura tettonica del vulcano, faglie in tensione a causa del rigonfiamento determinato dall’intrusione magmatica profonda che ormai si registra dallo scorso anno. I segnali più evidenti li riscontriamo a livello sommitale dove la Bocca Nuova, a partire dal 25 agosto scorso, ha già dato vita a 17 eventi esplosivi con emissione di colonne di cenere nell’atmosfera. Un incremento evidente lo troviamo anche nell’emissione dell’anidride solforosa i cui valori continuano a crescere di giorno in giorno. In profondità non si arresta l’intrusione del magma, ma è presto per dire se, come e quando l’Etna darà vita a una nuova eruzione. Occorrerebbe un input importante per innescare la risalita del fuso che così riuscirebbe a raggiungere le bocche sommitali.
Fino ad allora, probabilmente, continueremo ad assistere a superficiali eventi sismici di bassa energia, che proprio a causa della loro collocazione potranno essere avvertiti dalla popolazione».
A parte la Bocca Nuova, attività si continua a registrare pure negli altri tre crateri sommitali: boati all’interno del condotto del Nord-Est ed emissione di gas e vapori dal Centrale e dal Sud-Est. Caldo anche l’interno del pozzo-cratere che si è formato alla base del Sud-Est. E’ per questo che, sentito il parere degli esperti, la Prefettura di Catania nei giorni scorsi ha reiterato l’ordinanza che limita le escursioni: interdetta l’area dei crateri; ai turisti, accompagnati dalle guide, è consentito spingersi fino ai 2900 metri sul livello del mare (Torre del Filosofo, sul versante Sud).
Infine, sempre ieri mattina – alle 7,47 – una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 è stata registrata al largo di Palermo, con ipocentro localizzato a una profondità di 5 chilometri. Anche in questo caso, nessun danno alle persone o alle cose.