I sindacati tornano sul piede di guerra: a scatenare il segretario provinciale di Ugl – Federazione Igiene ambientale, Santo Gangemi, sono stati i provvedimenti assunti nelle ultime settimane dalla ditta Geoambiente, società che si occupa della raccolta dei rifiuti in diversi Comuni dell’hinterland catanese: Aci Sant’Antonio, Viagrande, Valverde e Trecastagni. Diversi i motivi delle proteste di Ugl: «Sicuramente – ha spiegato Gangemi – il fatto più grave è il licenziamento di due lavoratori che fa seguito al precedente licenziamento di altri tre operai: un provvedimento che riteniamo illegittimo. Inoltre registriamo con preoccupazione la riduzione dell’orario di lavoro degli operai rimasti che vedono le ore passare da sei a quattro con contestuale, grave, diminuzione dei salari e della propria situazione economica». Le scelte di Geoambiente, però, secondo Gangemi, contrasterebbero nettamente anche con la normativa regionale e nazionale in tema di raccolta differenziata: «Riducendo gli orari e il numero dei lavoratori – ha continuato il segretario provinciale – si riduce inevitabilmente anche il servizio offerto che, però, deve rispondere a precisi parametri individuati dalla Regione e dal Governo nazionale in tema di obiettivi da raggiungere entro il 2015 quanto a percentuale di raccolta differenziata». Nei giorni scorsi Ugl ha richiesto un incontro in Prefettura con Geoambiente e con l’Ato di riferimento, Aciambiente, per discutere la questione con tutte le parti in causa.
Geoambiente, da parte sua, ha risposto alle sollecitazioni provenienti dal sindacato tramite l’avvocato Giovanni Pappalardo.
«La ditta – ha spiegato Pappalardo – è assolutamente disponibile a sedersi attorno a un tavolo per discutere delle questioni poste da Ugl con la massima disponibilità e ogni intenzione propositiva. Invero è da specificare però come i provvedimenti presi dall’azienda siano consequenziali alle determinazioni prese dall’Ato Aciambiente.
In ogni caso, nel corso dell’incontro in Prefettura, speriamo di risolvere ogni questione in accordo con tutte le parti in causa».
(font: La Sicilia – Davide Quattrocchi, 09 ottobre 2010)