SCAFFALE
Goffredo di Rue-Grande, quinta opera letteraria del trentenne scrittore e poeta Alfio Grasso, viagrandese doc, edita da A&B, costituisce una vera e propria novità nel genere dei racconti in versi che, poi, è, contemporaneamente, un ritorno all’antico. Protagonista del racconto è Goffredo un cavaliere sventurato e, per certi versi, sfortunato, il quale ritornato dalla Crociata, “digiun d’amor“, cerca disperatamente di placare la sua fame d’amore con la sua fedele sposa “né bella, né formosa, né profumata, né nobile di cuore, non più fanciulla, per nulla vigorosa, ma così ricca d’affievolir l’orrore.” Non manca nella storia il fido scudiero (Catello): una storia che si sviluppa, tra Rue-Grande, Trois-Marrons e Saint-Antoine con un susseguirsi di simpatiche ed originali disavventure, equivoci, intoppi, con un finale a sorpresa incardinato su una morale che potrebbe sembrare antica ma che è invece abbastanza attuale. L’autore si ispira alla canzone “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers” di De André della cui vita e delle cui canzoni è uno studioso, tanto da avergli dedicato l’opera “Fabrizio De André. Anarchia e Poesia.”
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 08 giugno 2010)