Catania, lunedì la presentazione di “Nimba Etna”, la rassegna musicale del SabirFest che si svolgerà tra Catania, Messina e Reggio Calabria

Il modello da cui prende le mosse il progetto, è quello della festa musicale del villaggio africano cosi come del cuttigghio (cortile) siciliano.

Catania, lunedì la presentazione di “Nimba Etna”, la rassegna musicale del SabirFest che si svolgerà tra Catania, Messina e Reggio Calabria
Lunedì 7 maggio, alle 10,30, nell’Istituto comprensivo Vespucci-Capuana-Pirandello, in via Zappalà Gemelli 3 a Catania (zona Pescheria), si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto “Nimba Etna”, promosso da Associazione Musicale Etnea (capofila) e Associazione Youculture (partner) con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali e di Siae, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la Cultura”. Nel progetto sono coinvolte le scuole del Polo catanese di Educazione Interculturale “Global Teacher Center” (Istituto Comprensivo Verga di Viagrande, I.C. Vespucci – Capuana – Pirandello di Catania; I.C. Fontanarossa di Catania; I.C. Cesare Battisti di Catania; Circolo Didattico Teresa di Calcutta di Tremestieri Etneo) e centri di accoglienza SPRAR (Associazione MetaCometa ONLUS; Consorzio Il Nodo; I.P.A.B. Istituzione Pubblica Assistenza Beneficienza Provvidenza S. Maria del Lume).

Nimba Etna sfocerà in una rassegna musicale che si inserisce nel più ampio contesto del SabirFest 2018 che si svolgerà a ottobre tra Catania, Messina e Reggio Calabria. La finalità del progetto, partendo dal confronto tra culture di cui intende valorizzare le pluralità e le diversità mettendo in evidenza ciò che unisce l’Africa al sud dell’Europa e alla Sicilia, è creare un ensemble di percussioni che vede in scena donne italiane e  immigrate under 35, attraverso un ciclo di formazione volto a focalizzare e risvegliare una serie di competenze espressive sul solco delle tradizioni siciliane e dell’Africa occidentale, coinvolgendo la comunità dei migranti, le strutture di accoglienza dei migranti residenti, i quartieri a rischio Librino e San Cristoforo e l’area periferica di Tremestieri Etneo.

Il progetto prevede dei laboratori professionalizzanti dedicati alla selezione di performers under 35 che saranno i protagonisti del concerto. I laboratori saranno condotti dai maestri Sourakhatà Dioubate, Lancei Dioubate, Biagio Guerrera e Carlo Condarelli.

Le iniziative di sensibilizzazione nelle scuole saranno condotte dagli autori Carlo Condarelli (concertazione) e Biagio Guerrera (testi e drammaturgia generale), con il coinvolgimento dei docenti. Sempre nelle scuole si svolgeranno lezioni di percussione e danza per alunni e famiglie condotti dai Maestri Sourakhatà Dioubate, e Carlo Condarelli.

Il progetto prende il nome di una grande montagna dell’Africa Occidentale, un luogo conosciuto e fortemente simbolico che rappresenta l’entità femminile, in parallelo con l’Etna, che domina la città di Catania, “Mon Jebel/ A Muntagna”, anche lei femminile nell’immaginario siciliano.

Il modello da cui prende le mosse il progetto, è quello della festa musicale del villaggio africano cosi come del cuttigghio (cortile) siciliano, una dimensione in cui non esiste divisione tra il palco e la platea, dove governa la partecipazione e il coinvolgimento, intorno ad un flusso ritmico generato dai performers e accompagnato dal “pubblico” partecipante.

FONTE ORIGINALE: Catania News, 06 maggio 2018

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