BELLINI E I SUOI CIMELI in mostra a Viagrande (CT) in un excursus tra le celebrazioni e i ricordi, a cura di Franco Di Guardo.
Vincenzo Bellini, giovane catanese amabile, da amare e molto amato, genio indiscusso della Musica italiana, scomparve precocemente a Puteaux il 23 settembre 1835. Il mondo fu in lutto, l’Arte perse una certezza, già riconosciuta all’estero con il trionfo de I Puritani a Parigi. Il re Luigi Filippo gli aveva da poco concesso l’altissima onorificenza della Legion d’Onore.
Proprio con tale onorificenza, nell’uniforme di gala degli Accademici di Francia, “Les Immortels” lo ritrasse l’incisore e pittore catanese Francesco Di Bartolo (1826-1913), in un’acquaforte con ritocchi a bulino che ne costituisce uno dei ritratti più belli in cui il musicista sia stato effigiato.
Tale pregevole ritratto costituisce uno dei pezzi più interessanti della Mostra tenutasi a Viagrande (CT) dal 10 al 13 novembre 2017 nella monumentale villa Manganelli Biscari e intitolata “Bellini e i suoi cimeli: celebrazioni e ricordi del grande musicista nell’Arte”.
Promossa dall’Accademia Alessandro Scarlatti, Presidente Nino Di Blasi, insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica e sotto il patrocinio del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Club per l’UNESCO di Catania, la Mostra è stata scelta come evento d’apertura del 3° Festival Cantantibus Organis.
Ideatore e curatore dell’evento l’antiquario e collezionista Franco Di Guardo, giovane appassionato d’Arte e di Storia, che si affaccia in maniera incisiva nel mondo delle mostre e delle collezioni con questa che è la terza esposizione che dedica al grande musicista catanese, arricchita rispetto alle precedenti da numerosi altri rari pezzi di valore storico e artistico, tutti provenienti da collezioni private.
Ciò che risalta è proprio l’intento celebrativo e nello stesso tempo culturale della mostra, che si presenta come idea originale del Di Guardo: non è infatti una raccolta di pezzi appartenuti a Bellini, spesso giustamente conservati in musei e/o inaccessibili collezioni private, ma un insieme di cimeli celebrativi del grande genio catanese: dai ritratti, non solo quello del Di Bartolo, agli spartiti d’epoca, alle medaglie commemorative degli anniversari belliniani, sia come calchi originali che come realizzazioni in bronzo, e molto altro.
Tutto da vedere, tutto da guardare con attenzione fin nei minimi particolari, curato e montato dallo stesso Di Guardo con la minuzia dettata dalla passione per questo mondo che tende a scomparire, ma con lo sguardo sempre avanti, arricchendo l’insieme della mostra, che è in divenire, di altri pezzi pregevoli, in una ricerca incessante che mette in atto sul territorio e che è guidata non solo dalla passione, ma anche dall’intelligenza e dal buon gusto.
Bellini va celebrato e ricordato degnamente, soprattutto nella sua patria, e questa esposizione dimostra come lo si possa fare riportando alla luce pezzi che altrimenti cadrebbero nell’oblio, affiancandosi, ovviamente, alle celebrazioni musicali, che anche in questa occasione non sono mancate all’interno della programmazione del Festival viagrandese, culminando a latere della Mostra, giorno 11 novembre, sempre nei saloni della suddetta villa monumentale, in un concerto della talentuosa mezzosoprano Sabrina Messina, accompagnata al pianoforte dal M° Ivan Manzella, che ha visto anche l’esecuzione elegante di brani belliniani.
Notevole l’affluenza del pubblico, che ha affollato il ricco salone della mostra per tutta la sua durata, significativo anche l’interesse di numerose personalità della cultura e della politica che l’hanno visitata e decisamente educativo il coinvolgimento delle scolaresche dell’Istituto comprensivo statale ad indirizzo musicale “Giovanni Verga” di Viagrande, guidato dalla preside Agata Patrizia Nicolini, che hanno goduto anche di un produttivo interscambio culturale con il curatore Di Guardo.
La Mostra belliniana auspicabilmente si avvia ad arricchirsi ed a ripetersi in venture occasioni e diverse collocazioni.
Natalia Di Bartolo
PHOTOS Gattopino, AA.VV.
FONTE ORIGINALE: Opera e Opera, Natalia Di Bartolo, 13 novembre 2017