Quando il mutamento diventa un’esigenza funzionale all’obiettivo di rivitalizzare le varie membra che compongono un corpo societario. Conferire ad un tessuto comunitario, dinamismo e nuovo slancio attraverso la logica del rinnovamento, è infatti ormai una priorità assoluta nel mondo ecclesiastico.
Tale principio assurge ad assioma incontrovertibile, in quanto è possibile riscontrare quest’ultimo nelle dinamiche di rimodulazione pianificate dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana) e veicolate attraverso delle direttive.
Le predette manovre di rotazione, nel 2015, determinarono la nomina di don Nino Russo ad arciprete della Chiesa Madre di Giarre e lo spostamento di don Antonio Pennisi dalla parrocchia “S. Maria del Monte Carmelo” di Aci Platani alla parrocchia “Gesù Lavoratore” di Giarre. Allo stato attuale, continua il piano di ricollocazione dei sacerdoti, predisposto dal vescovo della Diocesi di Acireale Antonino Raspanti. Esso prevede che, nel mese di settembre, l’arciprete della Chiesa Madre Nino Russo eserciti il suo ministero pastorale anche nel Santuario di Santa Maria La Strada e che don Mario Gullo (nella foto a destra) eserciti il suo ministero nella parrocchia Santa Maria del Rosario di Piedimonte Etneo, lasciando la frazione giarrese dove i normanni espressero la loro devozione alla Vergine.
Conseguentemente, don Salvatore Cassaniti, l’1 settembre, sarà nominato parroco della parrocchia “Santi Cosma e Damiano” della frazione di San Cosimo di Acireale. Egli però, potrà espletare il suo servizio sacerdotale nella parrocchia di Piedimonte Etneo fino al 16 di settembre. Successivamente, scatterà l’insediamento a San Cosimo. Intanto, all’interno della diocesi di Acireale, don Mario Arezzi si è già insediato nella parrocchia “Maria SS. Immacolata” di Guardia, la quale, precedentemente, era retta da don Giovanni Cavallaro.
Quest’ultimo, dal 18 maggio maggio esercita il proprio ministero ad Aci Bonaccorsi e a Lavina. A sua volta, don Carmelo Torrisi, ex parroco di Aci Bonaccorsi, ha già da qualche mese preso il posto di don Giovanni Mammino ad Aci Trezza, il quale è divenuto vicario Generale della Diocesi di Acireale in sostituzione di Guglielmo Giombanco, ordinato vescovo di Patti (Me).
Interviene sul fenomeno della rotazione dei parroci, l’arciprete di Giarre Nino Russo, al quale sarà assegnato anche il Santuario di Santa Maria La Strada di Giarre: “Il programma di redistribuzione del clero obbedisce al criterio del riordino delle comunità, in un’era dominata da una crisi di vocazioni che tuttavia, nella diocesi di Acireale, non ha attecchito. Le chiese non sono dei piccoli feudi ma delle comunità ecclesiali chiamate a interfacciarsi e ad essere interconnesse. Il sacerdote inoltre, deve suscitare i carismi nei laici ed essere fedele al principio al quale si ispira la parola “parrocchia” (Paroikìa-parà-oikòs) la quale etimologicamente in greco significa “Casa tra le case”. La chiesa dunque deve essere sinodale e collegiale e il concetto di corresponsabilità dovrà essere il punto cardine attorno al quale far ruotare questo piano di rinnovamento. Per quanto concerne il Santuario della Madonna della Strada, anche se confluirà nella chiesa Madre, manterrà la sua identità di parrocchia. Sempre a proposito del Santuario di S. Maria La Strada, il rifacimento dell’impianto elettrico della chiesa e il restauro della vetrata della stessa,insieme all’attenzionamento della facciata dell’edificio ecclesiastico, saranno alcune delle priorità”.
Umberto Trovato