Un lungo applauso accompagna la fine della pièce teatrale presentata domenica 30 ottobre, presso Zo Centro Culture Contemporanee a Catania, “MALALA: QUESTA È LA MIA STORIA” scritto e diretto da Angelo D’agosta con Yvonne Guglielmino, prodotto da “Produzioni Raffaello”, “Officine Alijoscia” e “APS Muse”. Con il vigore del battito delle mani il pubblico sembra volere ringraziare la compagnia per le forti emozioni ricevute. Ma andiamo per ordine, sebbene sia partita dalla fine, questa serata voglio raccontarvela dall’inizio.
Il pavimento e lo sfondo nero del palco mettono in risalto una scenografia che colpisce per la sua essenzialità. Sono, infatti, presenti in scena soltanto pochi elementi sparsi: alcuni libri, un cuscino, delle stoffe, una panca, una valigia e un telefono. Un disordine composto che accoglie lo spettatore in quella che sembra essere la camera di una ragazzina.
A interpretare Malala Yousafzai, è Yvonne Guglielmino giovane attrice catanese che, finalmente, ha la possibilità di confrontarsi con un importante ruolo da protagonista. Dal primo all’ultimo istante dello spettacolo, veste i panni della giovanissima pakistana Premio Nobel, in modo superlativo. Con un armonioso gioco di luci, suoni, movimenti e parole, la vita di Malala viene raccontata partendo dalla sua nascita, passando per le vicissitudini ambientali e politiche del Pakistan, alla precoce presa di coscienza e successiva scelta di schierarsi in prima persona nella difesa del diritto di istruzione dei bambini per poi arrivare ai drammatici momenti dell’attentato subito. Un testo lineare, scorrevole e accurato scritto da Angelo D’Agosta che, anche grazie alla sua regia, permette ad Yvonne Guglielmino di esprimersi in tutta la sua sensibilità che si scioglie in circa 50 minuti di monologo. Sembra quasi un unico respiro che non stanca il pubblico, ma lo trascina in un vortice emozionale che a tratti sfiora il pianto.
Gli spettatori commossi applaudono soddisfatti a quest’ultimo lavoro di Angelo D’Agosta che, ancora una volta afferma la magistrale bravura nella stesura di un testo dalla tematica sociale, tanto forte quanto drammaticamente attuale, ma anche la capacità di accompagnare alle parole una regia dal tono raffinato e incisivo.
Allo spettacolo hanno contribuito anche Agnese Failla come aiuto regia, Amalia Borsellino per i movimenti scenici e Aldo Ciulla per il gioco luci. Gli applausi sono stati anche per loro.
Il sipario si chiude, ma come questa giovane squadra ci ha ormai abituati, si riaprirà presto con una nuova storia che vuole essere raccontata.
Laura Di Bella