Chi conosceva Rosario Zappalà, il ciclista catanese morto domenica investito da un’auto mentre partecipava alla gara ‘Gran Fondo Sicilia’, a Naro, nell’Agrigentino, lo descrive come “un esempio umano oltre che sportivo”. Durante la tappa, la settima in programma, anche un altro ciclista è rimasto ferito nello scontro con l’auto sulla statale vicino alla diga Furore.
Rosario, 37 anni, una moglie e un figlio ancora da crescere faceva il vigilantes ed era un appassionato di biciclette. Uno sport che praticava fin da bambino. Da un anno era tesserato con l’Asd ‘Andrea Trovato’, società sportiva dilettantistica nata a Santa Venerina, in provincia di Catania, per volontà della famiglia Trovato.
La società gestita dai fratelli Giovanni e Alfio è stata costituita dopo la tragica scomparsa di Andrea, morto a causa di un incidente stradale in moto.
E’ Alfio Trovato, componente del direttivo a ricordare Rosario Zappalà: “Due domeniche fa è stata l’ultima volta che l’ho visto in occasione di un’altra gara in cui aveva ottenuto un buon risultato. Rosario si allenava con noi quando poteva, lo faceva con passione perchè la bici era il sogno realizzato da bambino…”.
Con un post su Facebook è proprio l’Asd ‘Andrea trovato’ a chiamare a raccolta “tesserati, amici, familiari e corridori di altri team per l’ultimo saluto a Rosario”. I funerali si terranno mercoledì 29 giugno, alle 10.30, nella Chiesa San Mauro di Viagrande.
“Noi ciclisti siamo una grande famiglia – si legge nel post su Facebook – ci siamo sempre distinti da altri sport per questo la nostra società chiede a tutti coloro che lo conoscevano di essere presenti, perchè vogliamo per il nostro Rosario una chiesa gremita piena di gente che lo stimava lo stima e gli vuole bene vogliamo regalargli l’ultimo saluto da campione quale è. Aspettiamo tutti coloro che si vogliono unire alla famiglia Zappalà e alla nostra società”.