A quattro anni dall’uscita del fortunato “Allarga lo Stretto“, i Brigantini tornano alla carica con un nuovo lavoro discografico: “No Brigantini, no party“. L’album passa dalle sonorità ska del divertente “Khalancalabria” al rock di “Compro una vocale” fino al reggae di “Tazik Allikky“, passando per il funky nero di “U babbu spettu“.
Numerosi sono gli ospiti che si sono avvicendati sul palco ed hanno contribuito alla realizzazione di quest’ultima fatica discografica: Salvo Cantone, Giuseppe Furnari, Diego Finocchiaro ed Anthony Panebianco tra tutti. Ottima e ben disposta la sezione corale formata da Dario Greco, Federica Comis, Elisa Caudullo e Vanessa ‘Goldie’ Pappalardo. La regia fonica è stata curata e ben registrata da Salvo Lo Vecchio con le apparecchiature di Coco Service.
Al Palazzo Cutore di Aci Bonaccorsi (Catania) la presentazione ufficiale dell’album con ospiti di altissimo livello che hanno affiancato i Brigantini.
Sul palco ospiti in pompa magna l’Orquesta Rumbaclave che ha conferito un tocco di magica “salsa” allo spettacolo, specie nel brano ‘La Pinga Colada‘.
I Brigantini nascono nel dicembre del 2001 grazie all’unione di quattro amici dal cranio palesemente fallico. I fantastici 4 sono in ordine rigorosamente non alfabetico Antonio Ferlito detto Lito, Vittorio”Lavvocato” Costanzo, Enzo Messina ed Angelo Puglisi. Dopo le prime 2 serate il Puglisi, pensando di meritare platee superiori al Madison square garden abbandona la neonata formazione seguito a ruota dal Messina che però declina per motivi di lavoro. I 2 prodi residui non si perdono d’animo e contattano l’amico paternese Nuccio Palumbo che ancora è all’oscuro del fatto che a breve diventerà Barbaro. Resisi conto che il peso specifico della band era inferiore a quello del Camaleonti supplicano il re della Salsa Catanese, Alessandro Spagna, di raggiungerli ed al suo “si” il giubilo prende il sopravvento.
Dopo le prime serate nei pub del Catanese i 4 decidono di registrare nel Maggio del 2002 il loro primo cd che vuol essere un tributo al Vate della musica popolare Catanese Antonino Caponnetto meglio conosciuto con il nome d’arte di Brigantony.
Nasce cosi “Sound ca non sura” dove i Brigantini danno sfoggio delle loro capacità tecniche e tecnologiche registrando con 2 microfoni Cinesi ed un Mixer Bulgaro i brani che fanno parte del lavoro discografico. Da quel momento in poi nulla più sarà come prima: Antonio Ferlito,chitarrista di origini jazzistico-acesi diventa Lito, Alessandro Spagna già re della Salsa Sicula diventa Pandi (Pan-di-Spagna), Vittorio Costanzo da potenziale piano barista del Torero (noto e storico locale della Plaja catanese) diventa ’Lavvocato’ e Nuccio Palumbodà vita al personaggio che da vivo è già leggenda, destino riservato solo ai “grandissimi” della storia diventando Barbaro Jonello (BJ), fondatore di Paternò.
Ottenuti consensi unanimi da ogni parte politico-musicale, visto che l’appetito vien mangiando (vedi Pandi) i Brigantini iniziano a lavorare al loro secondo disco che prenderà il titolo del tormentone di Paternese genesi, atto a domandare il grado di gradimento di qualsiasi cosa…Ti peace? Prodotto dalla SEA Musica di Catania.
In questo nuovo lavoro la band sfoggia i primi scampoli di creatività scrivendo ed arrangiando i primi brani inediti che diventeranno col tempo una costante.
Pur continuando a suonare i brani del grande Brigantony gli originali Yolemorroidi, Narciso e i balocchi e La palla di pelle di rana sono brani tra i più richiesti nei “live” e la cosa…ci fa riflettere.
I concerti sono tanti, si suona ovunque e la cosa ci rende sempre più popolari; decidiamo di cambiare strada repentinamente e nel Maggio 2008 esce Brigantini in jazz, prodotto da Tony Carbone. Il lavoro presenta 10 brani di Brigantony arrangiati in chiave jazz da Antonio Ferlito, suonati dai Brigantini e da amici musicisti di grandissimo valore che offrono gratuitamente ( non poteva essere altrimenti) la loro opera per la causa. Massimo Faraò, Nello Toscano, Ruggero Rotolo, Cristiano Giardini, Marcello Leanza, Dino Rubino, Filippo Dipietro, Gioacchino Giunta, Mario Basile, Dario Fisicaro e Salvo Riolofanno parte del capolavoro in chiave jazz.
Nell’ottobre dello stesso anno viene prodotto il DVD del cd registrato al Le Dune Y’s jazz club, a Catania, grazie proprio al prezioso lavoro di Tony Carbone, Emidio Pappalardo, Leo Sorrentino, Guido Messina e Gianni Impegnoso. Super guests della serata sono oltre a Massimo Faraò, Jerry Weldon al sax tenore, Byron Landham alla batteria ed Aldo Zunino al contrabbasso.
Da quel momento in poi si inizia a lavorare al disco della definitiva consacrazione della band che bolle in pentola già dal 2006…
Grazie alla produzione artistica del Maestro Giuseppe Furnari ed alla mano sapiente di Riccardo Samperi (TRP music) prende forma “Allarga lo stretto”, libro cd dalla grafica stupefacente, infatti tra le oltre 70 pagine e create dalla mente di Lito e Pandi e meravigliosamente realizzate dal genio della grafica… – appunto il porno-grafico Aldo Torrisi – il fan dei Brigantini ha la possibilità di perdersi tra i meandri delle follie che prima presentano e poi raccontano il come ed il perché di ogni brano.
A dare un tocco di classe e di qualità entrano a far parte in pianta stabile della band Cristiano “Dumbo” Giardini al sax alto e tenore e Giuseppe “Maxicono” Spampinato alla tromba dando vita ai Pornofiati.
Della carovana fanno ormai parte il cantante ennese Max Busa, leader della band raggae Ali Baba ed il giovanissimo chitarrista Daniele Raciti, virtuoso sotto ogni punto di vista.
Gli ultimi due Dischi.
Allargo lo Stretto. Ascoltando le 14 canzoni inedite si passa dallo Ska di Allarga lo Stretto alla disco anni 70 di Chigghiè?, dalla musica medioevale de Il retrogusto della vita al funky-soul di 190 Km, dal blues-gospel di Ci ho il blues al Manga di Nopakytomàn, dal raggae di U pisci feti da resca all’hard rock di Romania mia, dalla Chanzòn francese d’autore di Bidèt a la Parisienne al Battiatico inconfondibile sound di In zibibbo veritas, dalla musica Africana di Musungo Palumbo al progressive de L’isola di white al nazional popolare Spakkiggnustell?
Nel giugno 2014 esce il nuovo lavoro discografico “No Brigantini No Party”, disco dalle sonorità ‘nero burning‘ con un occhio sempre attento alla melodia mediterranea. Rock, Ska, Reggae e Soul Funky d’autore sulle sponde del Regno delle Due Sicilie.
Si passa anche qui dallo ska-calabro-’ntuiese divertente di ”Khalancalabria” al rock alla Vasco di “Compro una vocale” fino al raggae di “Tazik Allikky” passando per il funky crudo di “U babbu spettu”. Dedicata alla gioventù ‘evoluta e precisa nei giudizi’ è (‘mbare) “6 Sbagliato” e basta ascoltare “Non è di Giusto” dedicata ai nostri grandi artisti di Sicilia che hanno fatto famiglia nelle note musicali, per passare poi al partenopeo (e parte no) di “Tu mi hai rubato il cuore“, una canzone cuore matto di ‘amore e furto del cuore (e anche della macchina)’ di Ciro Esposito Musella ‘Pandi’ & Band.
Tanto divertimento in musica sempre garantita, perchè i Brigantini, è bene non dimenticarlo, sono innanzitutto degli ottimi musicisti.