Mi duole dover tornare ancora sullo stesso argomento, la condanna del Comune di Viagrande al pagamento di oltre 800.000,00 euro per il mancato, regolare, esproprio del Parco Monteserra, ma il silenzio dell’Amministrazione Comunale non mi lascia alternativa.
Posso capire la strategia politica della maggioranza, che spera che il silenzio sull’argomento possa servire a far dimenticare la vicenda ai cittadini, ma non comprendo l’atteggiamento della opposizione consiliare.
Quando il capogruppo della stessa era uno, posso presumere che lo stesso non ritenesse conveniente affrontare il problema, in quanto forse coinvolto, quale esponente della precedente maggioranza.
Ma ora che lo stesso è, sostanzialmente, capogruppo di se stesso, essendosi scissa la compagine di opposizione, non capisco perché gli altri rappresentanti della minoranza, non coinvolti nella precedente gestione amministrativa, non facciano sentire la propria voce.
E’ già sorprendente constatare come nessuna iniziativa venga adottata dal Presidente del Consiglio Comunale, forse per un malinteso atto di rispetto nei confronti dell’esecutivo, ma è incomprensibile che l’opposizione, tutte le opposizioni, tacciano, di fronte ad un argomento di tale gravità, che comporta un notevole onere economico, in danno dei cittadini.
I Consiglieri di opposizione dimenticano che compito preciso degli stessi, e per cui sono stati eletti, è quello di controllare l’operato dell’Amministrazione Comunale, denunziando ogni comportamento non consono della stessa, ed adoperarsi nell’interesse non solo di quei cittadini che li hanno eletti, ma della popolazione tutta.
C’è da domandarsi il perché di tale silenzio.
Una opposizione attenta avrebbe “tuonato” in Consiglio Comunale, per avere tutti i chiarimenti del caso, e per far si che a pagare per gli errori commessi dagli amministratori non fossero i cittadini.
Non mi pare che tale atteggiamento sia rispettoso della fiducia che gli elettori, o un gruppo degli stessi, ha loro dimostrato, eleggendoli.
Essere eletti non significa soltanto “sedersi” sulle sedie del Consiglio Comunale.
Significa “battersi” per salvaguardare gli interessi dei cittadini e della collettività.
Il far parte di un Consiglio Comunale non è solo un onore.
Rappresenta un impegno nei confronti dei cittadini.
Un dovere che deve essere compiuto.
Spero che, almeno l’opposizione, vi adempi.
Avv. Francesco Corsaro Boccadifuoco