Al contrario di quanto ci si potrebbe immaginare, anche questa è un’arte marziale, che richiede disciplina, concentrazione, grande rispetto per l’avversario e, trattandosi di un’esperienza tutt’altro che innocua, anche di buone doti di incassatore. Non è raro, infatti, che se ne esca malconci, e per un semplice motivo: l’autentica vocazione poetica comporta l’intransigente ricerca della verità, costi quel che costi, circa se stessi, gli altri, il mondo.
Dalla postfazione di Sergio Mazza