Teatro Metropolitan di Catania: venerdì 20 dicembre "La bisbetica domata" con il Teatro degli Specchi

Teatro Metropolitan di Catania: venerdì 20 dicembre doppio appuntamento con lo spettacolo “La bisbetica domata ovvero l’Ultima Eva” proposto dal Teatro degli Specchi. Gli spettatori potranno aderire all’iniziativa di beneficienza “Copriti il posto” per aiutare coloro che vivono in condizioni di disagio.

Marco TringaliUno stimolante spunto di riflessione sull’evoluzione e sull’identità del ruolo della figura femminile nella società. Un’utopia che si colloca in un ipotetico e scongiurabile futuro, con la speranza che l’uomo e la donna riescano a riconoscere la complementarietà di ciascuno nei confronti dell’altra per dar vita ad un empatico dialogo. E’ quanto proporrà il Teatro degli Specchi venerdì 20 dicembre al Teatro Metropolitan, con doppio appuntamento alle ore 20.30 e 22.30, con lo spettacolo “La bisbetica domata ovvero l’Ultima Eva”, con testi di Salvo Giorgio e Marco Tringali e la regia curata da quest’ultimo. La serata avrà anche finalità di beneficenza: tutti gli spettatori che, aderendo alla campagna di sensibilizzazione sociale “Copriti il posto” avviata in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, porteranno una coperta o generi alimentari a lunga conservazione, da destinare alle persone che vivono in condizioni di disagio, avranno diritto ad una riduzione sul costo del biglietto. La trama dello spettacolo è ambientata in un futuro lontano, tempo in cui la donna è totalmente asservita ad un potere che la soffoca. L’unica speranza è rappresentata dall’unità utero Kate M 1594. Una realtà capovolta in cui la donna altro non è che l’immagine deformata e deformante di un maschio prevaricatore, incapace di comprenderla e di amarla sino in fondo. Kate, al di là di ogni tradizione shakespeariana, veste i panni di una ribelle Eva che, tentata dal serpente della sua autonomia, decide di mordere con veemenza quasi carnale il frutto proibito di un riscatto individuale, cercando una risposta per il futuro in un passato morto e sepolto ma vagheggiato come l’unica soluzione possibile, in cui l’uomo e la donna siano in perfetto ed armonico equilibrio. Per attendere la fusione dell’uno nell’altro senza tradire la propria individualità.

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