Si è conclusa presso il Centro tecnico federale di Coverciano la decima edizione del Corso per allenatori di primo livello di calcio a 5, che dopo la presentazione e discussione delle tesi finali permetterà ai partecipanti di conseguire il titolo abilitante ad allenare formazioni di serie A e A2.
Il sedicesimo a rispondere alle nostre domande sull’esperienza vissuta a Coverciano e sui punti d’eccellenza del corso è Seby Giuffrida.
Qual é la tua valutazione complessiva sull’esperienza di queste due settimane di corso a Coverciano?
Sicuramente un’esperienza fantastica e ben organizzata su tutti i punti di vista, la rifarei altre mille volte non solo per la sua valenza, ma anche per la tanta grandezza che c’è all’interno della struttura di Coverciano, ovvero grande professionalità e grandi professionisti. Un aspetto importante in queste due settimane trascorse è stato il confronto con gli altri colleghi del corso, persone veramente eccezionali, con molti dei quali è probabile un futuro “scontro” al prossimo campionato. La mia speranza è quella di poter coltivare questi meravigliosi legami, instauratisi nei giorni di permanenza a Coverciano, non solo a livello calcistico ma umano, soprattutto perché è l’aiuto reciproco, l’aiuto di squadra, l’aiuto tra esseri umani a determinare la bellezza di questo sport.
Quali sono stati i punti di maggior interesse del Corso e quali, invece, ritieni che andavano trattati con maggiore spazio e cura?
I punti di maggior interesse sono stati sicuramente le lezioni e i vari dibattiti sugli aspetti tecnico-tattici, questi mi hanno colpito in particolar modo. Inoltre credo che la bellezza di avere un professionista-professore come mister Roberto Menichelli sia impareggiabile. Ciò che lo contraddistingue è la semplicità con la quale ci ha illustrato ed ha affrontato molti argomenti, ad esempio i passaggi complessi delle fasi tecnico-tattiche. Qui sicuramente avrei gradito approfondire di più, il tempo sembrava volare, inevitabilmente, per la passione e l’entusiasmo con cui venivano trattati molti punti, avere più spazio proprio perché si ha la possibilità di apprendere moltissimo, specialmente nel calcio a 5 d’èlite. Anche le altre discipline sono state interessanti, ciò che ha riscosso un grande entusiasmo è stato l’insegnamento impartito dal Prof. Accame sulla Comunicazione. Mi ha dato molti input e spunti per riflettere sulla gestione comunicativa del mio gruppo. Per quanto riguarda la preparazione dei portieri e le lezioni tenute da mister David Calabria credo che anche qui sia necessario più tempo da dedicare su tutte le tecniche del portiere, ma credo che tutte le materie abbiano avuto il loro fascino ed abbiano riscosso parecchio interesse, grazie ai docenti preparatissimi, aperti e disponibili ad ogni proposta e dialogo.
Il corso di primo livello dovrebbe costituire, per definizione, un momento di incontro ma soprattutto di interscambio professionale tra allenatori provenienti da esperienze molto diverse: é andata veramente così?
Ho conosciuto e apprezzato tante persone, veri professionisti che mettono in gioco tutte le loro competenze, è stato bello conoscersi e scambiarsi opinioni tecnico-tattiche ognuno in maniera diversa, ognuno con la propria personalità ed è stata questa la bellezza più grande di questo corso. Nessuno sa abbastanza, la conoscenza umana è incerta, parziale, inesatta, ciò che può arricchirla è sicuramente il confronto e il dialogo con l’altro, questo ci permette di crescere.
Per chiudere, quale tema tratterai nella tua tesi d’esame?
L’argomento che ho deciso di trattare nella mia tesi è: Il portiere di FUTSAL, “Aspetti Tecnico-Tattici ed Esperienze Personali”.
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