Catania: interventi in mare da parte della Guardia Costiera

8-giugno-2013

Giornata particolarmente intensa per la Capitaneria di Porto di Catania, quella appena trascorsa. Dopo l’operazione di soccorso a favore di 239 migranti irregolari, effettuata al largo di Portopalo di Capo Passero nel pomeriggio di sabato e coordinata dalla Direzione Marittima della Sicilia orientale, con l’impiego delle Motovedette della Capitaneria di Porto di Pozzallo, gli equipaggi delle Unità Navali della Guardia Costiera etnea sono stati impegnati in una serie di interventi a tutela e salvaguardia della vita umana in mare. La domenica appena trascorsa, infatti, è iniziata con un primo intervento poco dopo le ore 9.30, all’interno delle acque portuali, a favore di un diportista colpito da un malore. La Motovedetta CP2204, immediatamente dirottata sul posto dopo la segnalazione giunta al numero telefonico 1530, ha assistito l’unità fino alla banchina portuale, dove l’infortunato è stato affidato alle cure dei sanitari del 118, nel frattempo avvertiti e giunti con una autoambulanza. Sempre la Motovedetta CP2204, questa volta unitamente al Battello Veloce “A12” della Guardia Costiera, è intervenuta dopo le 12.30 a circa trecento metri dalla foce del Simeto, per una imbarcazione arenatasi in un basso fondale. Giunti sul posto, dopo aver accertato le buone condizioni di salute delle persone presenti a bordo, i militari delle Capitanerie hanno assistito l’unità fino all’avvenuto disincaglio. Un ulteriore intervento, effettuato dal Battello Veloce “A12” della Guardia Costiera a seguito di segnalazione pervenuta dal personale del Servizio 118, già presente sul posto, veniva portato a termine poco dopo le ore 14 nelle acque antistanti San Giovanni Li Cuti, per un bagnante in difficoltà a causa di una presunta frattura ad un arto. A chiudere la giornata, questa volta a seguito di una segnalazione pervenuta al numero telefonico di emergenza 1530, è stata la Motovedetta CP2204 intervenuta nelle acque della plaia per un’imbarcazione a vela (della lunghezza di 13 metri) incagliatasi in un basso fondale, a causa delle condizioni del mare e di una concomitante avaria al motore ausiliario. L’unico occupante, tuffatosi in acqua, è riuscito a guadagnare la riva a nuoto.

Cap. Freg. Roberto D’Arrigo

08-giugno-2013

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