Squarci di verità che palpano in diretta la morte, un tasto emozionale che quasi sempre cerchiamo di rimuovere, su quell’attimo indicibile di non ritorno puntano detonanti come una pallottola che centra il bersaglio, i Babilonia Teatri nel loro “The End”, meritato premio Ubu 2011 come miglior novità italiana.
Sul palcoscenico del nuovo spazio multidisciplinare Viagrande Studios, oasi inaspettata per la città di Catania ormai asserragliata dall’oblio culturale e teatrale, la scena rimanda sul fondale dove svetta un Cristo totemico in croce e un frigorifero, da cui sbucano le teste mozzate di un bue e un asinello, suggestivi sostituti dei ladroni, che saranno issate penzoloni ai lati del calvario, in una rilettura al contrario della Natività. Enrico Castellani, (che si alterna come protagonista in questo periodo alla moglie Valeria Raimondi in dolce attesa), stimmate e pistola in cintola, con puntualità metronomica divagante, sciorina una litania dal ritmo rap giostrando a tu per tu con l’innominabile dipartita. Parole a raffica, aguzze, perforanti, mischiate al dialetto veronese, apologo della morte frullato a suon di schiaffi che è un istruzione alla vita. Nessuna emozione trapela dai gesti e sguardo del performer, lo spettatore è irrimediabilmente catturato da quel magma mantrico in uno scollamento della percezione, il ritmo volutamente ossessivo, urticante, immette una variante imprevista, neghiamo la morte ma non possiamo fare a meno di ascoltare.
L’effetto è ipnotico e straniante, metafore, invettive, musica, stralci poetici si susseguono, c’è il decalogo per morire, si paga un boia personale per non subire una fine agonica, si vagheggia l’illusione di essere Dorian Gray, vietato invecchiare, stiamo affogando tutti nel mito della giovinezza eterna, riecheggia la disarmante parabola dei gatti Arturo e Greta, le rime di Cecco Angiolieri “S’i fossi foco”, si balla l’hully gully sulle note di Tenco. Schioccano come corde tese le parole dell’efferato e geniale testo dei Babilonia, ci costringono all’autodafé delle nostre paure e ipocrisie, fino al presto del finale, dove i versi di Quasimodo ci rammentano :Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di luce: ed è subito sera. Chiosano attraversate da una stella cometa le incombenti note dei Doors , salutiamo il ritorno alla vita con il fermo immagine del protagonista avvolto da un cono di tenera luce con un bimbetto in braccio. Da non perdere.
“The End” di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani. Scene Babilonia Teatri/Gianni Volpe/Luca Scotton/ Ilaria dalle Donne. Luci e audio Luca Scotton. Costumi Franca Piccoli. Interpreti: Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Ettore Castellani, Luca Scotton Coproduzione Babilonia Teatri CRT-Centro di Ricerca per il Teatro. Foto di scena Marco Caselli Nirmal/Sara Castiglioni. Spettacolo Premio Ubu 2011 come migliore novità italiana/ ricerca drammaturgica. Durata ‘60 minuti.
In scena 14/19 maggio Sala Fassbinder Teatro Elfo Puccini Milano.