“Bronte può considerarsi il Comune che più di tutti in Italia ha perso posti di lavoro. Il tessile fino a 2 anni fa garantiva circa 800 posti di lavoro senza considerare l’indotto. Oggi a lavorare sono più o meno in 300”. E’ quanto ha detto il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, al presidente del senato Renato Schifani, venuto in visita ufficiale al Comune etneo. “Bronte – ha aggiunto il primo cittadino – era una cittadina fiorente. Grazie al tessile aveva anche acquisito mentalità imprenditoriale e del lavoro. Come sindaco quindi esprimo preoccupazione per quei lavoratori che hanno perso il lavoro e fino ad oggi hanno vissuto grazie dalle indennità di disoccupazione e che prima o poi finiranno. Cittadini – ha concluso il sindaco – che nonostante le difficoltà sono stati costretti a pagare l’Imu, che certamente non ha aiutato”. Affermazioni forti alla presenza di numerose autorità. Schifani è arrivato in compagnia dell’ex presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, trovando ad accoglierlo oltre al sindaco ed al presidente del Consiglio comunale, Salvatore Gullotta, il Prefetto di Catania Francesca Cannizzo, gli onorevoli Salvo Torrisi ed Enzo Gibiino, l’on. Marco Forzese, l’europarlamentare Giovanni La Via e numerosissimi sindaci giunti anche da Viagrande, Gravina ed Acireale assieme quelli del comprensorio.
“Viviamo un periodo difficile come quello del dopo guerra – ha aggiunto il presidente Gullotta – ma nutriamo speranza e fiducia per il futuro”. Poi gli interventi dei capigruppo consiliari, Andrea Sgrò, Giuseppe Di Mulo, Nunzio Spano, Salvatore Proietto e Nunzio Saitta. Ed il presidente Schifani non si è sottratto al dibattito. “Oggi mi sento a casa mia. – ha affermato – In questi anni abbiamo vissuto momenti difficili. Questa legislatura doveva essere costituente e non lo è stata. Speriamo lo sia la prossima perché abbiamo bisogno di riforme. Non modificare la legge elettorale, per esempio, è stato certamente un errore. Lascio però un Senato che ha affrontato temi importanti come la lotta alla criminalità organizzata ed ha sempre guardato con interesse all’Europa che, però, deve essere solidale e non guardare ai Paesi deboli con spirito competitivo. Auspico – ha continuato – che il 2013 possa vedere un esecutivo forte, che non tolga più risorse ai Comuni”.