Vogliamo la legge anti-corruzione. Petizione online

La legge sulla corruzione è bloccata.

Nonostante i ripetuti annunci del governo, i partiti fanno a gara nel ritardare una decisione legislativa che elimini, nel nostro paese questa piaga che distrugge lo slancio morale della politica e la forza della nostra economia.

E, secondo quanto riportato dalla stampa (“Corruzione, il governo crea una commissione ad hoc” (Repubblica 28-12). “Severino: ‘Subito una legge anticorruzione” (Corriere, 30-12). “Severino: la nuova legge contro le tangenti, ‘dateci 15 giorni” (Corriere 17-2). “Severino: pene più pesanti contro la corruzione” (Corriere 20-2). “Patroni Griffi: ‘Anticorruzione, avanti a tutti i costi: anche con la fiducia” (Corriere 27-8). “Patroni Griffi: ‘Subito l’anticorruzione” (La Stampa 29-8), fra i partiti sembra che il PDL sia quello più restio ad accelerare il processo.

Pali e paletti, giochini e compromessi che eliminano qualunque possibilità di procedere speditamente. Per quali motivi?

«La risposta non è difficile. Nel nostro Paese vi sono ancora troppe sacche di impunità che vanno salvaguardate, troppi santuari che non devono essere violati, troppi privilegi che si celano dietro l’usbergo del Potere; nel nostro Paese c’è chi ha battuto scientificamente e pervicacemente per anni la strada del dispregio sistematico della Costituzione, preferendola a quella della legalità, della giustizia e della uguaglianza della legge per tutti i cittadini. Ne sono testimonianza inconfutabile le trentotto leggi ad personam che dal 1994 al 2010 hanno vergognosamente garantito l’impunità dell’ ex Presidente del Consiglio e di pochi altri. Ne è una ulteriore conferma il tentativo, sinora riuscito, di impedire il varo della legge anticorruzione da parte di chi, evidentemente, ne teme maggiormente le conseguenze» (Alberto Bernardi, Libertà e Giustizia, 16 settembre 2012).

Alfano ha ricordato l’accordo fra partiti e governo del marzo scorso in base al quale si sarebbe dovuti procedere parallelamente su tre dossier, aggiungendo che l’esecutivo deve “battere due colpi”. I due colpi sono la responsabilità civile per i magistrati e il provvedimento sulle intercettazioni. Questi i due dossier che il Pdl ha messo sul piatto della bilancia per votare la legge sulla corruzione. Legge già depotenziata, proprio per volere del Pdl, poiché esclude il reato di auto-riciclaggio e non prevede un congruo allungamento dei tempi di prescrizione.

Non solo. Il Pdl vuole di nuovo abbassare le pene minime dei reati corruttivi, vuole indebolire le nuove figure del traffico di influenze e della corruzione tra privati, che già nella versione Severino prevedono una pena massima fino a tre anni, quindi non saranno possibili neppure le intercettazioni. E non sarà prevista la detenzione. Lo scopo del Pdl sembra essere quello di far saltare la legge o di privarla di effettiva efficacia. Ma la legge va fatta, è una delle richieste fatte dall’Unione Europea e dei prerequisiti necessari al ritorno di credibilità per il nostro Paese. Una legge che aspetta dal marzo del 2010 e che non può più essere rinviata.

Ma, fermo restando l’ostruzionismo del PDL, che cosa stanno facendo tutti gli altri partiti? Se avessero la volontà, almeno loro, di approvarla questa legge, potrebbero benissimo mettere in minoranza il PDL. O forse, tutti i partiti (tranne pochissime eccezioni) stanno utilizzando l’ostruzionismo del PDL come leva per gridare alla propria “impotenza” e lavarsene le mani davanti agli elettori ed alla loro responsabilità politica?

In Italia i cittadini migliori, quelli che vorrebbero far funzionare le cose, perdono progressivamente fiducia in un modo di far politica che invece di difendere gli onesti difende i ladri.

Che sia questa una delle cause del malessere e della astensione elettorale?
Quanto dovremo ancora attendere prima di diventare un paese normale”?

FIRMA LA PETIZIONE ONLINE “VOGLIAMO LA LEGGE ANTI-CORRUZIONE”


CittàInsieme
Catania, 24 settembre 2012
www.cittainsieme.it
Email. info@cittainsieme.it
Tel. 3807440035

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