Lo Monaco accusato di aver truffato il club etneo con false fatturazioni

Pietro Lo Monaco è accusato di “essersi procurato in modo non regolare la disponibilità personale di somme di denaro provenienti dalle risorse economiche della società Calcio Catania, così minando l’equilibrio economico-finanziario di tale società sportiva e violando, fra l’altro, il principio della corretta gestione cui le società di calcio sono assoggettate e distogliendo le corrispondenti risorse dall’utilizzo nell’interesse della società medesima”.

E’ quanto risulta dal comunicato ufficiale della Figc del 21 giugno scorso. “Il risultato – prosegue il comunicato federale – è stato ottenuto attraverso la consapevole predisposizione di un contratto fittizio con la Fibet (“società cartiera”) in assenza, in ogni caso, di sinallagma contrattuale in favore della società dallo stesso presieduta e mediante il pagamento effettuate in data 12 e 13 dicembre 2005 da parte della società Calcio Catania del complessivo importo di 450 mila euro a fronte dell’emissione, da parte della Fibet, di fatture per operazioni inesistenti”.

Per ‘cartiera’ si intendono società la cui attività imprenditoriale consiste nello stampare fatture false. Sempre alla ‘Fibet’ Lo Monaco avrebbe affidato l’incarico di ‘attività di ricerca e segnalazione di calciatori’, il cosiddetto scouting. Dopo il deferimento, il presidente del Genoa, Preziosi, vuole prendersi del tempo prima di affidare all’ex dirigente rossoazzurro pieni poteri nella gestione del Genoa e promuoverlo ad amministratore delegato del club.

Se le accuse della Procura fossero ritenute fondate dalla Commissione Disciplinare della Figc, potrebbero esserci serie conseguenze per Lo Monaco, che potrebbe essere sanzionato con una lunga squalifica. Nessun rischio invece correrebbe il Catania, che nella vicenda è da ritenere parte lesa.

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