Nell’auditorium della scuola elementare “Pizzigoni” si è svolta la cerimonia per l’assegnazione del premio “Gente dell’Etna” promosso da Archeoclub-associazione “Nozze d’oro” a Ignazio La Spina, cardiologo e scrittore nato nel 1930 ad Aci Sant’Antonio e trasferitosi nel 1962 a Viagrande dove esercita la sua attività professionale. Da anni unisce alla sua missione la ricerca storica sui primi anni del Novecento attraverso la scrittura e ha creato una casa-museo, scrigno di oggetti, documenti e mobili di quell’epoca pubblicando anche tre libri che rievocano il Novecento: “Un medico, un tempo, una storia” ricorda la figura del padre dott. La Spina, che esercitava l’arte medica, e a seguire “Echi del Novecento” una raccolta di preziosi materiali culturali. La sua trilogia si chiude con “Il merlo della buganvillea” tratto da una storia vera, un romanzo che profuma di gelsomino, lasciato dai ricordi, rispecchiando l’epoca tra cambiamenti, bella epoque, ma ancorata ad un passato di costumi sociali ancora tradizionali. Un premio che ha una valenza particolare, per il medico che alle falde dell’Etna riesce a vivere il cuore della sua gente, come la lettura di uno spartito musicale: sa capire, amare, interpretare e la sua vita passa come l’acqua sui cristalli. La giuria è stata presieduta dalla Prof. Sarah Zappulla Muscarà (ordinaria di letteratura italiana nell’Università di Catania), e composta dalla Dott. Rossella Jannello; Prof. Giusy Liuzzo, presidente Archeoclub Catania; Donna Carmela Mandraffino Carbonaro, presidente “Nozze d’Oro” Catania; Avv. Enzo Zappulla, presidente istituto Storia dello Spettacolo Siciliano; Dott. Giuseppe Leonardi, cardiologo; Comm. Pino Correnti, ideatore del premio e presidente Arcunè club-teatro Catania. A dare il saluto introduttivo è stata Giusy Liuzzo “un libro che attrae, ricorda ciò che abbiamo vissuto da piccoli, descrivendo suppellettili, arredi con minuziosità che fa gustare le pagine“. Pino Correnti, pittore e scrittore osserva “Viagrande, città giardino dell’Etna, ha una medaglia con due facce: una beffarda e di cultura che riporta l’intemperanza di Antonio Aniante, futurista; l’altra signorile benevola, di precisione è il dott. Ignazio La Spina“. Sarah Zappulla Muscarà legge la motivazione “Un premio è un invito alla lettura“. La prima edizione del premio genuino e verde, non compromesso da spinte editoriali, rende omaggio a festeggiare un medico che ha saputo coltivare la cultura. La Sicilia non ha risorse economiche ma un patrimonio d’arte, di monumenti che affonda le tradizioni nella Grecia e noi siamo i custodi che dobbiamo divulgare. La cultura è un otium e se bene utilizzata ha ritorno economico. Viagrande, luogo dell’anima dove esercita dal 2000 la professione di scrittore e ha dato prova di aderenza ai valori e ai problemi sociali e morali della nostra collettività di Gente dell’Etna, con particolare riferimento alla storia del Novecento in vicende sorrette dall’Amore così come accade ai protagonisti del suo romanzo epistolare, dolente ed esaltante “Il merlo della buganvillea“. La giornalista Rossella Jannello sottolinea “La Spina è sensibile custode di un mondo perduto in grado di avvalersi sapientemente di tecniche cinematografiche originalmente introdotte nel suo impianto narrativo“.
Lella Battiato