Passìo di parole suonate, una passeggiata attraverso le parole di due poeti, legati, nonostante le tante diversità, da un fil rouge invisibile. Questo il senso del recital che, organizzato dal Comune di Viagrande, ha inaugurato la stagione culturale 2012 nello splendido scenario di Palazzo Turrisi Grifeo di Partanna, recentemente restituito al suo antico splendore dopo anni di restauri.
Inaugurare un anno che, per tanti versi, si prospetta faticoso e pieno di incognite con uno spettacolo che ha unito poesia e musica è stato certamente un buon viatico ed è ciò che avranno pensato i tanti intervenuti che hanno affollato la sala conferenze godendo della recitazione dei componimenti dei due poeti, Tiziana Iannotta e Pasquale Musarra, grazie alle splendide voci recitanti di Tiziana Giletto e Pasquale Platania. Di altissimo livello, poi, l’accompagnamento musicale del duo Twoes con Salvo D’Amico al sax e clarino e Antonio Saladino allo splendido pianoforte (mezzacoda Yamaha della ditta Contino) ed il cui repertorio ha spaziato da Strayhorn ad Astor Piazzolla con qualche incursione nel migliore Morricone.
Anche la meravigliosa regia di luci del Service di Riccardo Nicoloso ha creato la magica atmosfera in cui aleggiavano al meglio le note musicali ed le parole “suonate”
Dopo i saluti della padrona di casa, il Sindaco di Viagrande Vera Cavallaro, che ha preannunciato che, prossimamente, verrà varato il regolamento per meglio usufruire dello storico palazzo a fini culturali e di rappresentanza, la parola è passata ad Agata Calcagno che, con grande competenza, ha fatto l’analisi letteraria delle opere dei due poeti diversi per stile… genere… argomenti ma, al contempo, simili. Neppure loro sfuggono, ha detto la relatrice, alla irresistibile ricerca che appartiene ad ogni uomo ma che è soprattutto connaturata all’animo del poeta: la ricerca della verità, della parola che può darci le risposte sul senso della nostra esistenza. Chiave di lettura per comprendere l’universo concettuale dei due poeti, ha aggiunto, è la ripresa di due miti: il famoso mito della caverna della Repubblica platonica in Musarra ed il suo corrispettivo nella cultura orientale, definito da Schopenhauer con l’espressione Velo di Maya, da parte di Iannotta. Entrambi cercano il varco che rompa il muro dietro il quale l’uomo comunica e gli faccia vedere la verità oltre lo schermo che normalmente nasconde le cose. Una penna tumultuosa quella di Musarra, soave e delicato l’approccio di Tiziana Iannotta. Due universi a confronto, quello maschile e quello femminile. Psicologo e psicoterapeuta lui, non nuovo alla produzione letteraria che attinge sempre dal suo ambito professionale rappresentato dal settore della salute mentale. Poetessa sin dall’età di 6 anni lei, con oltre 2000 componimenti al suo attivo e grande animatrice della vita culturale prima a Enna, Palermo e da 18 anni in qua a Viagrande. Dal punto di vista stilistico è stato evidenziato come entrambi raccolgano influenze soprattutto della corrente poetica dell’Ermetismo, utilizzando il verso libero e dando vita ad un linguaggio che, anche attraverso alcune forme dialettali, dà vita ad una lingua composita ed originale. Originale, per l’appunto, così come è stato lo spettacolo proposto e che ha avuto il grande merito di tenere alta la soglia di attenzione degli innumerevoli spettatori, a riprova che la qualità dell’offerta premia. Sempre.
Silvia Ventimiglia
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