Mercoledì della scorsa settimana i quotidiani riportano un giudizio favorevole del settimanale statunitense Newsweek sui primi cento giorni del Governo Berlusconi, definiti nel titolo “un miracolo“. Il giorno dopo i quotidiani anticipano un altro giudizio di un foglio straniero, il francese Esprit, che sta per uscire, sintetizzato, in un editoriale di Famiglia Cristiana (quello che appare in questo numero a pagina 23), in cui quel Governo è invece criticato.
Normale avvicendamento di opinioni politiche, espresse su riviste autorevoli? La logica vorrebbe che così fosse, ma il giudizio di Esprit è riportato da un settimanale cattolico, il più diffuso in Italia. Dunque, scandalo generale, titoli di fuoco, insulti dalla maggioranza: cattocomunisti, criptocomunisti, manganellatori fascisti. Interviene la Sala stampa vaticana, per bocca del direttore padre Lombardi, il quale precisa: «Famiglia Cristiana è una testata importante della realtà cattolica, ma non ha titolo per esprimere la linea né della Santa Sede né della Cei. Le sue posizioni sono responsabilità esclusiva della direzione».
Ieri ricevo via email, con preghiera di pubblicazione, la copia della lettera inviata dalla Comunità dei Santi Pietro e Paolo di Catania al direttore di Famiglia Cristiana don Sciortino, dove il gruppo si unisce in maniera unanime a quanto da quest’ultimo affermato riguardo alle presenti condizioni politiche italiane.
Essendo questo blog uno spazio aperto a chiunque voglia dar sfogo alle proprie convinzioni, ideologie, confessioni religiose o quant’altro, sono stato ben felice di pubblicare la lettera in questione.
Il testo completo qui sotto.
Mario Macrì
Alla cortese attenzione, con preghiera di pubblicazione.
I cristiani della Comunità dei Santi Pietro e Paolo sottoscrivono associandosi pienamente alla lettera inviata al Direttore di Famiglia Cristiana da “Beati i Costruttori di Pace” ed invitano i cristiani di buona volontà ad esprimere con chiarezza il loro pensiero ed i loro sentimenti in questa vicenda che fa emergere quanto appiattita alle logiche di potere sia oggi la gerarchia ecclesiastica.
Carissimo direttore don Sciortino,
un grazie grande per la chiarezza e la franchezza con cui Famiglia Cristiana ha smascherato la sostanza politica e sociale sottesa ai vari depistaggi sull’emergenza e sulla sicurezza e per il coraggio con cui ha denunciato i pesanti messaggi di alcuni provvedimenti, che producono nella società un clima di disagio e di divisione tra i cittadini, a volte accompagnato da odio e rifiuto dei più poveri e dei più marginali.
Non siamo stupiti e in qualche modo mettevamo in conto la reazione rabbiosa alla sua persona e alla rivista da Lei diretta. L’offesa volgare con sentenza sommaria di condanna delle persone fa parte di una prassi ormai collaudata da anni di molti dei responsabili politici dell’attuale Governo.
È con questo metodo che da tempo vengono vilipese e sgretolate anche le Istituzioni.
Quello che più ci scandalizza e ci addolora è la dissociazione del Vaticano e della Conferenza Episcopale Italiana. La nota di chiarificazione pubblicata è ineccepibile sul piano formale, ma quello che viene percepito sia dall’opinione pubblica che dalla compagine governativa è una sconfessione secca di Famiglia Cristiana.
Anche la modalità è pesante: nessun dialogo e confronto sui contenuti, nessun riferimento di fede, nessuna richiesta ai responsabili politici di correttezza e di rispetto per i fratelli nella fede.
Vogliamo cordialmente esprimervi la nostra solidarietà evangelica, condividendo con voi fino in fondo, non solo la scelta, ma anche l’ottica dei più poveri per un discernimento ecclesiale di fede.
Infine vi preghiamo: accettate di essere segno di contraddizione non solo nella società, ma anche dentro la Chiesa. Siamo in tanti a chiedervelo perché siamo ormai in troppi ad averne bisogno.
“Beati voi quando… godete ed esultate”!
Beati i costruttori di pace
Comunità Parrocchiale Santi Pietro e Paolo, Catania
Via Siena 1
Catania, 20 agosto 2008