«Sembrava di essere sul set di un film a luci rosse». Quando gli agenti del commissariato e i finanzieri della tenenza di Acireale hanno fatto irruzione nelle stanze di un club privè che si trova in territorio di Aci Sant’Antonio, quasi al confine con Viagrande, davvero non credevano ai loro occhi.
E’ noto che in questi luoghi la clientela non va certo per consumare dei semplici drink, bensì per conoscere persone dell’altro sesso quanto più… a fondo possibile, eppure forse, martedì sera, quei presenti stavano esagerando.
Perché hai voglia di protestare quando vieni disturbato sul più bello, ma la «simulazione» dei film hard non ha niente a che vedere con le iniziative culturali che l’associazione responsabile del privè si vanta di promuovere. Se poi a questo si aggiunge che per accedere all’interno della struttura occorreva acquistare un titolo d’ingresso venduto anche ai non soci alla «modica» cifra di 130 euro a botta, ebbene, il dubbio che gli organizzatori delle serate abbiano ripetutamente valicato il limite del favoreggiamento e dello sfruttamento della prostituzione non sembra essere affatto campato in aria.
Poliziotti e finanzieri, da parte loro, si dicono certi che tutto ciò sia avvenuto, tant’è vero che, alla fine, tre persone – due uomini e una donna, rispettivamente presidente, sindaco e cassiera del privè – sono state denunciate proprio per questi reati, nonché per falsità in scrittura privata e per apertura abusiva di luoghi al pubblico spettacolo.
Sì, perché l’attività culturale non prevede l’ingresso di estranei, se non in conseguenza della presentazione di una richiesta di domanda associativa. Alcuni agenti, invece, si sono presentati, hanno pagato l’ingresso ricevendo ampie assicurazioni sul fatto che si sarebbero divertiti e su come si sarebbero divertiti, quindi hanno dato un’occhiata a quelle stanze, in cui qualcuno aveva segnalato che si era soliti spacciare anche droga.
Di sostanze stupefacenti, in verità, non se n’è trovata traccia, ma di donne e soprattutto di uomini (in numero maggiore), impegnati in focosi… corpo a corpo, gli agenti ne hanno trovati abbastanza. Al punto da decidere di far scattare il blitz.
Alla fine, identificati i trenta presenti, gli investigatori hanno deciso di procedere con le denunce a piede libero dei tre soggetti, nonché a sequestrare il privè e il cospicuo incasso della serata.