ACICATENA – ACICATENA (234,9 km)
La Settimana Tricolore 2011 sabato 25 giugno prevede il Campionato Italiano su strada cat. Professionisti (Elite con contratto) – Trofeo Turi D’Agostino.
La gara, con partenza ed arrivo ad Acicatena, si snoderà lungo un interessante circuito che prevede l’attraversamento di ben sette Comuni etnei.
Partenza si diceva da ACICATENA, che ha legato negli anni il suo nome alle due ruote grazie all’impegno prima dell’indimenticato Turi D’Agostino (che portò qui il Campionato Italiano nel 1979 ed è stato anche l’ideatore del Giro dell’Etna) ed oggi del nipote Nicola, deputato regionale.
Acicatena, conosciuta anche come la “città del limone verdello” è un importante centro di circa 30 mila abitanti confinante con Acireale e dalla storia ricca ed affascinante.
Sul territorio possono ammirarsi ricchi ed imponenti edifici religiosi, dal Santuario dedicato a Maria Santissima della Catena (venerata per la speciale protezione offerta in occasione del terribile terremoto del 1693 che rase al suolo gran parte della Sicilia Orientale) alla Chiesa di San Filippo d’Agira nella vicina frazione di Aci S. Filippo, passando per l’Eremo di S. Anna (complesso religioso del 18° secolo), la chiesa di San Giuseppe (con l’originale facciata in stile arabo-bizantino) e la chiesa di Santa Lucia (con il suo prezioso tetto ligneo e gli affresci del pittore Paolo Vasta), che domina imponente alla fine della principale via Vittorio Emanuele dove è stato posto traguardo della gara.
Altri siti d’interesse turistico sono l’Area archeologica di Santa Venera al Pozzo, impianto termale che risale all’età tardo-imperiale, e il percorso dei Mulini ad acqua che si diparte da piazza Reitana dove è possibile degustare i lupini, apprezzati legumi diffusi soprattutto nel periodo estivo.
Dai 203 metri slm di Acicatena i ciclisti raggiungeranno i 312 metri slm di ACI S. ANTONIO, centro conosciuto come la “Patria del carretto siciliano”.
Qui infatti erano attivi fino all’esplosione dei moderni veicoli motorizzati diversi costruttori di questo caratteristico mezzo di trasporto; una volta dismessi, tali oggetti si trasformarono in opere d’arte grazie anche alle ricche ed abili decorazioni pittoriche eseguite da rinomati maestri pittori.
Tra questi il più noto, ancora in vita all’età di 98 anni, è senz’altro Domenico Di Mauro, che ha esposto diversi lavori in tutti i principali musei del mondo.
Oltre alle suddette e caratteristiche opere ad Aci S. Antonio si possono ammirare anche antiche residenze nobiliari, la bella ed elegante piazza dominata dalla chiesa dedicata al Patrono, S. Antonio Abate, il Bosco di Aci (una vasta area di macchia mediterranea formata da alloro, lecci, pistacchi, lentischi, euforbie, rose selvatiche, ginestre, oltre a querce e castagni).
Per quanti si recano ad Aci S. Antonio una visita è d’obbligo alla pasticceria Miraglia, lungo via Roma, famosa per sfornare invitanti prodotti dolciari e di tavola calda dalle dimensioni record.
Cornetti, iris, panzerotti, cannoli, brioches, cipolline, cartocciate e tanto altro ancora; qui ogni cosa raggiunge grandezze imponenti, pronta a sfamare il più irriducibile dei golosi.
Da Aci S. Antonio a VIAGRANDE la distanza è breve.
Questo antico ed elegante paesino collinare, “sorvegliato” da Monte Serra, antico cono vulcanico, è anche famoso per essere citato nella prima novella verista di Giovanni Verga: “Nedda”.
Al termine di una passeggiata per il raccolto centro storico, il visitatore può riposarsi all’interno della bella villa comunale. Una tappa è d’obbligo anche al Gran Caffè Urna, luogo di ritrovo per i turisti e gli stessi residenti, se si desidera degustare le specialità gastronomiche etnee.
Viagrande è anche famosa per i vigneti e per alcune ottime aziende vinicole che producono apprezzate etichette di vini del territorio.
Dopo Viagrande il tracciato di gara ci conduce a TRECASTAGNI, dove si raggiunge la maggiore altezza del percorso: 577 metri.
Tale centro etneo è conosciuto per la grande festa che si celebra nel mese di maggio (il culmine è giorno 10) in onore dei Santi fratelli Alfio, Filadelfo e Cirino. In questa occasione migliaia di pellegrini, scalzi e vestiti di bianco con una fascia rossa sulle spalle, raggiungono il Santuario portando dei ceri, alcuni dalle imponenti dimensioni.
Durante la festa, particolarmente apprezzata dal pubblico di fedeli che accorre, è la sfilata dei tipici carretti siciliani.
Sono presenti nel territorio comunale diversi monumenti dal valore artistico rilevante. Tra gli altri si ricordano il Mulino a vento, antico forte di avvistamento, e le chiese di San Nicola di Bari (chiesa Madre costruita intorno al 1400), Santa Maria della Misericordia (risalente anch’essa al 1400), Sant’Antonio di Padova, annessa al Convento dei Padri Minori riformati.
Da Trecastagni si scende quindi verso SAN GIOVANNI LA PUNTA, popoloso centro commerciale che ha registrato negli ultimi anni un’importante espansione.
Il paese, che originariamente si chiamava San Giovanni De Nemore, prese l’attuale nome in seguito ad un’eruzione vulcanica che si fermò, proprio a forma di punta, davanti ad una edicola votiva di San Giovanni Evangelista.
Tra gli edifici religiosi storici si segnalano il Duomo, sulla piazza centrale della città, il Santuario della Madonna della Ravanusa (al confine con Tremestieri Etneo), la Sacra Famiglia (meglio conosciuta come San Giuseppe), costruita a spese dei devoti intorno al 1880.
Ed ancora la Madonna della Neve, realizzata intorno alla seconda metà del ‘700 e la chiesa della Madonna dell’Idria.
Usciti da San Giovanni la Punta si arriva ad ACI BONACCORSI, piccolo ed elegante centro di appena tremila abitanti.
Nato nel 1400 come borgo, formato da tre contrade (Liuna, Battiati e Pauloti) venne identificato in seguito come Bonaccorsi, prendendo spunto dalla nota famiglia Bonaccorso.
L’attuale denominazione arriva solo nel 1652.
Ultimo centro attraversato, prima del rientro ad Acicatena per lo sprint finale, è quello di VALVERDE, chiamato inizialmente in siciliano “Bedduviddi” (Belverde).
Il monumento principale è il Santuario di Maria Santissima di Valverde, di origine medievale, costruito intorno all’icona di Maria Santissima di Valverde.
Di particolare rilevanza anche l’Eremo di Sant’Anna.
Nel territorio comunale si trovano resti di un villaggio primitivo nei pressi della frazione di Casal Rosato.
Tutti i centri sopra citati sono facilmente raggiungibili dalla Tangenziale di Catania (uscita San Gregorio) e/o dall’A18, Catania-Messina, uscita Acireale.