Politiche dell’ambiente, Bosco di Aci: firmato il protocollo d’intesa

Scoppiata la pace dopo le polemiche dei giorni scorsi, in merito al Bosco di Aci. Alle dichiarazioni del Comune di Aci Sant’Antonio, che accusava di inadempienze la Provincia, ha fatto seguito un Protocollo di intesa e una amichevole stretta di mano tra l’assessore provinciale alle Politiche dell’ambiente Domenico Rotella e il sindaco Pippo Cutuli. Semplici i termini della questione: il Comune provvederà ad allargare la strada di accesso all’area naturalistica, mentre la Provincia si impegnerà a dare in gestione il Bosco di Aci, un’area di oltre 70 ettari, ricadente nella frazione di Santa Maria La Stella, in cui sarà creato un Parco della biodiversità. “Il Bosco di Aci è di proprietà della Provincia regionale di Catania – ha dichiarato l’assessore Rotella – ed il presidente Castiglione, due anni fa, ha dato avvio ai lavori di bonifica dell’area, in cui si intende coniugare natura e tempo libero. L’attenzione all’ambiente è uno dei punti nevralgici dell’Amministrazione provinciale, che vuole valorizzare una zona di pregio notevolissimo, giacché il Bosco è la più cospicua area verde all’interno di un circuito fortemente urbanizzato e fa da cerniera tra tanti comuni. Il Bosco di Aci sarà una occasione straordinaria di sviluppo turistico ed ambientale, oltre ad essere utilizzato dai cittadini per le attività sportive all’aria aperta e per la socializzazione”.
A seguito del Protocollo di intesa, la Provincia indirà un bando internazionale, con avviso pubblico, per aver progetti e idee in merito alle modalità di gestione della riserva, che – in quanto Sito di interesse Comunitario (SIC) – non può essere attraversato da veicoli a motore. Proprio per agevolare gli automobilisti che intendono accedere ai margini dell’area boschiva, il Comune di Aci Sant’Antonio provvederà ad allargare la via Vitalba, che è la strada di accesso principale, in asse con i vicini fabbricati rurali, le “Case Boscarino”, che la Provincia ha recuperato ad uso di attività socio-culturali.
Due edifici compongono il complesso: quello principale, con una grande sala-conferenza di quasi 170 m. quadrati e, su due elevazioni, sale espositive con finalità da definire”. Così ha concluso l’assessore Rotella precisando che il Bosco di Aci ha origini remote. Nel corso dei secoli la superficie alberata è andata sempre più riducendosi, a causa dell’inurbamento e delle colate laviche. Dell’area boscosa oggi rimangono brandelli alberati nei comuni di Trecastagni, Aci S. Antonio, Viagrande, e Zafferana (bosco di Pisano).

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