Viagrande. Invece il «cliente» è scomparso, ma la truffa non è andata in porto.
Non deve spirare buon vento per i truffatori in territorio di Viagrande. Dopo quel truffatore che non riuscendo a fregare una anziana signora con il sistema del pacco all’americana, vistosi scoperto, prima di fuggire via portò via un paio di ciambelle di pane lasciato per i condomini sulle scale dal fornaio della zona, altri due colpi, recentemente, sono andati a vuoto.
In un negozio del centro, piuttosto affollato all’ora di punta, entra un giovane ben vestito, con tanto di telefonino attaccato all’orecchio, continuando un discorso sicuramente intrapreso (almeno così lasciava intendere) prima d’entrare nel negozio stesso e profferendo, grosso modo una frase del tipo: «Stai tranquilla provvedo subito a farti ricaricare la tua pay card» e con modi alquanto affabili chiede ad uno dei titolari del negozio, porgendogli un codice fiscale, se poteva ricaricargli la pay card di 200 euro. Il titolare del negozio, digita il codice, chiede conferma dell’importo. Nel frattempo, sempre il giovane ben vestito, gli chiede se è possibile fare anche una ricarica di un telefonino, anzi lo prega di attendere un attimo poiché il numero del telefonino ce l’ha la moglie ferma, a suo dire, dentro l’auto nei pressi del negozio. «Appena il tempo di andare in auto e tornare» dice il giovane e fila via: passa un minuto, dieci, ma del giovane nessuna traccia. Letteralmente volatilizzato. Ma la truffa non riesce: il negoziante, infatti, prima di dare l’ok alla ricarica avrebbe voluto vedere i soldi. No soldi, no ricarica.
Non è andata meglio a due giovinastri che avrebbero voluto far razzia in una abitazione di una stradina nel vecchio quartiere di Scalatelli. Si presentano di buon mattino (circa le 9), alla porta dell’abitazione presa di mira, bussano, suonano il campanello: nessuna risposta. Okay: casa momentaneamente disabitata, razzia centrata. Così forzano il portoncino dell’abitazione e penetrano all’interno del corridoio: ma i proprietari sono in casa ed appena si vedono parare davanti quei due brutti ceffi cominciano ad urlare così forte e così insistentemente che i due, vista la mala parata, dinanzi alla energica e pronta reazione dei proprietari, se la sono data a gambe levate senza poter arraffare niente.