La crisi non aiuta i consumi, ma i vini etnei e dell’area calatina mantengono un’ottima posizione nel mercato. Dalla loro parte hanno una storia lunga millenni e la tipicità della terra vulcanica.
Ma la Camera di Commercio di Catania e la Provincia regionale dovranno dare il meglio di sé per promuovere i buoni vini del nostro territorio dal 7 all’11 aprile a Verona, città che ospiterà la 45° edizione di Vinitaly. La Camera sarà presente, per l’ottava volta consecutiva, per promuovere i produttori vinicoli della zona etnea. Quest’anno, per la prima volta, la partecipazione all’evento fieristico vedrà lavorare in sinergia i due enti.
L’iniziativa è stata presentata ieri alla Camera di Commercio dal presidente Pietro Agen, dal vicepresidente Francesco Costanzo, dal segretario generale dell’ente Alfio Pagliaro, dal presidente della Provincia Giuseppe Castiglione, dall’assessore provinciale alle Politiche agricole Giovanni Bulla, dal presidente dell’Unione italiana ciechi Giovanni Castronovo.
In 200 metri quadri saranno presenti 28 aziende. Ma insieme i due enti provvederanno anche all’allestimento di un “Bar al buio” per i non vedenti, dove le etichette dei vini saranno stampate anche in Braille.
«Se fino a dieci anni fa le cantine nella provincia etnea si contavano sulle dita, adesso dire vino a Catania significa dire business, e questo avviene anche grazie alla Camera – spiegano il presidente Agen e il suo vice Francesco Costanzo -. Non facciamo altro che il nostro dovere: valorizzare e promuovere un prodotto che deve il suo successo alla creatività, all’estro, alla capacità e al lavoro degli imprenditori che hanno fatto sì che i vini siciliani e quelli catanesi siano diventati un nuovo punto di riferimento per l’intera economia del nostro territorio». L’area di produzione Etna doc interessa parte del territorio dei comuni di Aci Sant’Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Milo, Nicolosi, Paternò, Pedara, Piedimonte Etneo, Randazzo, Sant’Alfio, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea; sono tutti comuni sulle pendici dell’Etna, in provincia di Catania.
Il presidente Castiglione ha illustrato l’apporto fondamentale dei produttori e delle associazioni di categoria, anche per ciò che concerne la viticoltura di montagna.
«Il Vinitaly – ha detto – è una vetrina internazionale e sfrutteremo al meglio quest’occasione per dimostrare come quella che sembrava una tradizione perduta, sia oramai riemersa nel migliore dei modi. Crediamo anche al valore sociale ed educativo di quest’appuntamento. Abbiamo portato un assaggio nelle scuole e stiamo consentendo la partecipazione dei nostri studenti all’appuntamento di Verona. Il “bar al buio”, inoltre, sarà un’occasione imperdibile per confrontarci con coloro che, meno fortunati di noi, saranno messi nelle condizioni di scegliere i vini dall’etichetta e assaggiarli in una perfetta ottica di cultura vitivinicola».