L'incontro a Viagrande sulla violenza di genere con un focus sulle famiglie mafiose. Drago (M5S): “Ruolo delle istituzioni è primario per contrastare cultura criminale”.
Si è tenuto ieri pomeriggio all’hotel Villa Itria di Viagrande un convegno dal titolo “Le voci della differenza” co-organizzato nel catanese dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle Tiziana Drago. L’evento è ideato e promosso a livello nazionale, con varie tappe in tutta la Penisola, dalla senatrice Cinzia Leone ed ha rappresentato l’occasione di confronto sul tema della violenza sulle donne, specie per quanto concerne gli ambienti a rischio criminali e contigui con la criminalità organizzata.
Diversi i relatori presenti al dibattito moderato da Gianfranco Marcelli, già vice direttore del quotidiano Avvenire: la senatrice Cinzia Leone, vice presidente della Commissione monocamerale sul Femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere, Roberta Schillaci, deputato pentastellato all’Ars e componente della Commissione Antimafia e Dino Giarrusso, europarlamentare del Movimento Cinque Stelle. Inoltre hanno offerto un contributo di riflessione Salvina Nastasi, funzionario assistente sociale della Questura etnea, Daniela Mainenti, professoressa di diritto processuale penale e il monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale.
Sono altresì intervenuti, per i saluti istituzionali, Franco Leonardi e Rosanna Cristaldi, rispettivamente sindaco e assessore alle pari opportunità di Viagrande, e Patrizia Nicolini, preside dell’istituto Verga di Viagrande.
“Si è trattato di un appuntamento estremamente importante – ha commentato la senatrice Tiziana Drago –perché ci ha dato la possibilità di parlare di un tema purtroppo molto attuale come la violenza di genere, con un focus particolare nell’ambito mafioso. La collega Cinzia Leone sta portando meritoriamente avanti un tour in tutta Italia su questo tema e per questo non poteva non organizzare un incontro sul territorio. È un tema che sento molto vicino poiché mi occupo di welfare familiare e di tutela dell’infanzia e anche perché, da insegnante, mi rendo conto di quanto sia importante la figura del docente per prevenire una cultura di violenza”.
“Sono convinta – ha aggiunto la senatrice Cinzia Leone – che le strutture mafiose abbiano una mentalità ancestrale e una cultura patriarcale e sessista fortemente discriminatoria nei confronti della donna e questo ha dato la stura a femminicidi e maltrattamenti. Una cultura mafiosa e patriarcale che va scardinata. Con grande spirito di servizio sto portando avanti questo tour, con incontri anche nelle scuole, per dare una informazione corretta, per parlare del lavoro che svolge la commissione di inchiesta sul femminicidio e per sensibilizzare l’opinione pubblica. Si tratta di una emergenza strutturale – conclude la senatrice – e la prevenzione va fatta tramite la cultura”.
La testimonianza della dottoressa Salvina Nastasi, funzionario assistente sociale della Questura etnea, ha dato anche le proporzioni del fenomeno: “Parlare di violenza sulle donne è importante per sensibilizzare e far emergere la problematica e scardinare la cultura che spinge la donna a rimanere nel silenzio. Nel corso degli anni, dal 2009 con l’approvazione del reato di reati persecutori, abbiamo ricevuto oltre 1300 richieste d’aiuto, formulate nel 90 per cento dei casi da donne che escono fuori da una relazione affettiva pericolosa o potenzialmente pericolosa. Sono stati emessi 458 ammonimenti di cui 84 lo scorso anno”.
“Si può cercare di insinuare nella cultura delle donne che vivono in contesti criminali – ha concluso il vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti – un germe del bene che faccia “impazzire” la struttura negativa mafiosa, che spesso è molto solida e ben strutturata. Occorre cercare tramite questo germe di speranza di ribaltare il male, facendo capire che è meglio vivere nel bene e nel perdono. Occorre cercare di aprire dei varchi all’interno di questa struttura di pensiero e di vita con l’aiuto delle istituzioni, compresa la Chiesa, per far prendere le distanze alla gente da certi ambienti”.