“Si chiamava Gesù”, la storia del figlio di Dio raccontata attraverso le musiche di De Andrè e le parole di Kahlil Gibran

CATANIA – Lo spettacolo “Si chiamava Gesù” scritto, diretto e interpretato da Emanuele Puglia con Carmela Buffa Calleo ottiene a ogni replica numerosi consensi da parte di critica e pubblico registrando sempre il tutto esaurito al botteghino.

Dopo il successo dell’ultima messa in scena del precedente anno l’Associazione Maga Emastemanell’ambito della VI stagione di Spettacoli Musicali dell’Associazione “Incanto Mediterraneo”, domenica 10 febbraio, alle ore 18, sul palco del Teatro Comunale “Leonardo Sciascia” di Aci Bonaccorsi a grande richiesta ripropone l’applaudita pièce del regista e attore Emanuele Puglia, che racconta la vicenda terrena del figlio di Dio dove le passioni, le emozioni e le sensazioni vissute sono quelle provate da qualsiasi uomo indipendentemente dal contesto storico d’appartenenza.

Uno spettacolo liberamente ispirato al testo “Gesù figlio dell’uomo” di Kahlil Gibran, con brani tratti da “La buona novella”, il concept album di Fabrizio De Andrè, che non si pone come una glorificazione del figlio di Dio ma, grazie all’intensa interpretazione dei due attori protagonisti Carmela Buffa Calleo ed Emanuele Puglia, con i costumi di Giuseppe Andolfo e la rielaborazione musicale dei brani di Gianluca Cucchiara eseguiti dal vivo, mette in scena una rappresentazione ricca di molteplici stimoli artistici, culturali e professionali.

La trama si muove attorno ai personaggi storici come Pilato, Caifa il sommo sacerdote, Anna, Giuseppe, Maria, Barabba, Simone di Cirene e Giuda ma ci sono anche alcune figure nate dalla fantasia dell’autore come Nathaele, giovane coetaneo di Maria infante, Susannah, amica di Maria sin dall’adolescenza, Aisha, madre di uno dei bambini soppressi nella strage di Erode.

Tutti parlano di Gesù evocandone le gesta senza che il figlio di Dio si manifesti sulla scena. Ogni personaggio offre il proprio punto di vista manifestando passioni, emozioni, reazioni accomunabili a quelle di tutti gli uomini d’ogni tempo e d’ogni luogo per una sorta di “dietro le quinte” della versione ufficiale tramandataci dai Vangeli canonici e apocrifi della vicenda terrena del “figlio di Dio”.

Figura centrale della piéce è Maria, la cui vita viene seguita, attraverso il racconto, da prima della sua nascita a dopo la morte del figlio assecondando la linea narrativa tracciata da De Andrè.

FONTE ORIGINALE:

New Sicilia, Elisa Guccione, 07 febbraio 2019

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.