CATANIA – L’Africa al centro dei lavori del forum internazionale energetico organizzato da Are, l’Alleanza per l’elettrificazione delle aree rurali del mondo con la partnership di organizzazioni come Enel Green Power e Res4Africa, ed in programma da ieri fino alla giornata di domani a Viagrande, in provincia di Catania.
Un talk è stato dedicato ieri pomeriggio al futuro energetico del continente africano. Un continente in forte sviluppo ma pieno di contraddizioni e difficoltà.
Tema del dibattito “esplorare quali barriere ostacolino il massiccio dispiegamento di soluzioni decentrate di energia rinnovabile nell’Africa subsahariana e come possano essere abbattute le barriere”.
A discuterne Guilherme Collares Pereira, vice presidente di ARE & A2E, Fiona D. Wollensack, tra i massimi rappresentanti della partnership energetica tra Africa ed Unione Europea, Claudio Pedretti di Windkinetic, Michele Porri responsabile dello sviluppo del business di Enel Green Power in Africa, e Bunmi Durowoju, tra le curatrici del progetto AAI curato in Africa da Microsoft.
Nel corso dell’incontro sono emerse le molteplici difficoltà ad operare in Africa ma si è rivelata palese l’importanza strategica per le imprese e per le organizzazioni mondiali nell’investire sul settore energetico in un continente in forte crescita.
“Non si può nascondere – ha spiegato ad InfoAfrica Michele Porri di Enel Green Power – che in Africa ci sono delle difficoltà ad investire, ma non si possono nascondere esempi positivi come il fatto che alcuni Paesi hanno adottato per la realizzazione di grandi impianti di rinnovabili dei sistemi di gara molto semplici con dei tempi ben definiti. E’ necessario che i Paesi africani abbiano una visione di lungo periodo anziché pensare all’effetto immediato. Servono anche idee chiare e precise, delle nuove regole che aiutino a portare finanziamenti privati, anche se tali regole avranno l’effetto di far perdere alla politica il proprio potere decisionale. Ma questo certamente favorirebbe gli investimenti privati”. [GT]
FONTE ORIGINALE: Info Africa, 14 marzo 2018