La struttura Ophelia di Ramacca ha raggiunto il limite di capacità, per via dell'elevato numero di Comuni che conferiscono lì la frazione umida. Ieri 16 amministratori pubblici si sono incontrati a Belpasso per chiedere alla Regione nuovi impianti di conferimento per non sprecare il lavoro fatto sulla differenziazione.
Emergenza conferimento rifiuti nei Comuni della provincia di Catania. Per trovare una soluzione si sono riuniti, a Belpasso, 16 sedici tra sindaci e amministratori etnei interessati dal problema: Aci Castello, Adrano, Belpasso, Gravina di Catania, Mascalucia, Nicolosi, Paternò, Pedara, Ragalna, Sant’Agata Li Battiati, San Gregorio di Catania, Santa Maria di Licodia, San Pietro Clarenza, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande. Non sono più sufficienti le piattaforme di raccolta dell’organico: in particolare la Ophelia, a Ramacca, è fuori uso da settimane a causa della eccessiva domanda di conferimento. Lì andavano a portare i rifiuti la maggior parte dei centri del Catanese.
Ophelia è stata costretta a sospendere la propria attività sulla frazione umida. Quest’ultima attualmente viene conferita «in maniera indifferenziata nelle discariche, vanificando gli sforzi compiuti dalle amministrazioni per raggiungere determinati livelli di raccolta differenziata – dicono all’unisono i sindaci presenti al tavolo tecnico – E aggravando tra l’altro i costi a carico dei cittadini, poiché l’uso delle discariche costa mediamente il 50 per cento in più rispetto alle piattaforme per l’organico». Così i sindaci hanno inviato un documento al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, in cui sono sintetizzate le richieste degli amministratori locali.
Al governatore si chiede, in primis, di «aumentare le quote di conferimento in discarica perché una legge regionale dello scorso anno impone delle quote che oggi appaiono evidentemente insufficienti». Inoltre, aggiungono i primi cittadini, sarebbe necessario che la Regione si facesse carico della tassa extra sui rifiuti e che venga sospesa la Ecotassa per i Comuni che non hanno raggiunto i livelli di differenziata prescritti. Il documento verrà inviato per conoscenza anche al sindaco metropolitano di Catania, alla prefetta e alla Srr (Società regolamentazione rifiuti) Catania area metropolitana.
«Si rischia di vanificare un grande lavoro fatto da tutti i sindaci – dice aMeridioNews Carlo Caputo, sindaco di Belpasso – Chiediamo l’applicazione della legge secondo la quale la Regione Sicilia, nel caso di inadempienza delle Srr, si sostituisce a queste ultime: se dovessero mancare gli impianti che dovevano costruire le Società di regolamentazione rifiuti, allora li faccia la Regione». Salvo Chisari, sindaco di Ragalna, teme che questa situazione «possa fare perdere la fiducia ai cittadini» Attualmente sono due le piattaforme dove i Comuni possono conferire la frazione umida: Kalat impianti a Caltagirone e Raco srl a Belpasso. Quest’ultima fino adesso può accogliere 20 tonnellate di frazione umida. Da lunedì la sua capacità sarà ampliata fino a 40 tonnellate. A partire dai primi del mese di agosto le potenzialità di conferimento di Raco passeranno a 80 tonnellate.