Il passato, inventato 50 anni fa dai genitori di bimbi disabili quando la riabilitazione era un miraggio. Il presente, con strutture e terapie all’avanguardia garantite per circa 6000 disabili siciliani dai centri del Csr-Aias. E il futuro, guardando all’evoluzione della robotica, alle reti dei servizi sul territorio, ai caregiver, alla neuroriabilitazione e alle tecniche innovative di Comunicazione Aumentativa Alternativa soprattutto per i più piccoli. Di questo e tanto altro si è parlato oggi a Catania, all’hotel Nettuno, al convegno organizzato dal Consorzio Siciliano di Riabilitazione-Aias con la collaborazione dell’Aias nazionale e il patrocinio del Comune di Catania, in occasione dei 50 anni dalla nascita della Sezione Aias di Catania. Un’iniziativa ricca di spunti e di proposte alla quale hanno preso parte la Presidente dell’Aias etnea Emanuela Lo Trovato, il padre nonché fondatore dell’Aias Francesco Lo Trovato (attuale direttore generale del Csr), il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici Salvatore Nicitra, il Presidente del Csr Sergio Lo Trovato. All’evento, moderato da Riccardo Zappalà, assistito storico del Csr-Aias, hanno preso parte anche l’eurodeputato Salvo Pogliese, il deputato regionale Marco Forzese, il deputato nazionale e sindaco di Militello Giovanni Burtone, l’assessore comunale Saro D’Agata, il presidente dell’associazione Come Ginestre Onlus Salvo Mirabella, il presidente della Comunità di Sant’Egidio Emiliano Abramo.
“Cinquant’anni fa noi genitori di bimbi disabili non sapevamo a chi rivolgerci: per questo ci siamo inventati tutto per garantire ai nostri figli una vita normale e con tanta forza di volontà ci siamo riusciti” ha detto il fondatore dell’Aias di Catania, Francesco Lo Trovato. Una realtà nata nel 1967, affermatasi a Catania e che poi si è ampliata in tutta la Sicilia con il Csr, che conta oggi 19 centri socio-riabilitativi in 6 province dell’Isola che offrono cure, riabilitazione, assistenza e attività di integrazione sociale per disabili di ogni età, in convenzione col Servizio Sanitario Nazionale.
Durante il convegno di stamani, intitolato “Long term care: il futuro della riabilitazione” si è parlato anche delle tecniche riabilitative odierne e di quelle più innovative. Erano presenti infatti Michela Goffredo, ingegnere biomedico dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma, che ha parlato di nuove tecnologie al servizio della riabilitazione, di realtà virtuale e di uno studio effettuato su 160 soggetti che ha dimostrato i risultati delle nuove strumentazioni tecnologica sulla dinamica del movimento; Franco Molteni (Direttore UOC di Medicina riabilitativa al Centro Villa Beretta di Lecco) che ha parlato di biologia e tecnologie sottolineando però che “la riabilitazione ha uno strumento potentissimo che non va trascurato e che è l’esercizio”; Maurizio Sabbadini, dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma ha inoltre focalizzato l’attenzione sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa, una tecnica che garantisce risultati positivi soprattutto sui bambini con deficit comunicativi.
E’ stata sottolineata inoltre l’importanza estrema del lavoro di gruppo nell’intervento del Direttore sanitario del Csr di Catania, il neurologo Egidio Recupero, “un team che deve necessariamente comprendere l’equipe medica e la famiglia”, mentre del ruolo dei caregiver (gli assistenti familiari dei disabili gravi) e del loro status psicologico hanno parlato le psicologhe Bianca Maria Caniglia e Valentina Costanzo che hanno presentato uno studio presentato in anteprima pochi giorni fa ad Amsterdam in occasione del Congresso Europeo di Psicologia. Le conclusioni del convegno sono state affidate a Francesco Nicoletti, noto neurologo, già presidente della Clinica Neurologica di Catania.