VIAGRANDE – C’è chi si è pure messo in posa. Per una foto goliardica da pubblicare sui social. La carcassa di una Panda che vomita dal bordo della strada che si affaccia su un campetto di calcio e il novello Superman che giunge in soccorso.
Si ironizza. Ci si indigna. E ci si incazza, così come si legge in un altro post pubblicato sulla pagina Facebook “Sei di Viagrande Se…” condivisa da chi è legato al comune in provincia di Catania.
Perché se non lo vedi, non ci credi. E noi siamo andati a vedere. La Panda che penzola nel vuoto esiste davvero, sta lì, immolata, si presume, da un gruppo di giovinastri ai quali non sarà perso di avere a disposizione una vettura da vandalizzare nella totale impunità. Ecco il nostro video per fare comprendere ancor meglio delle foto di cosa stiamo parlando.
Il problema non sono i neuroni in evidente difficoltà di chi si è impegnato a lanciare l’auto oltre il marciapiede. L’analisi sociologica sarebbe di disarmante semplicità. Quel che fa salire la pressione a chi già odia gli atti vandalici è il simulacro, il simulacro imposto, lascito lì ad arruginirsi, ad imputridirsi, a sfreggiare ulteriormente, con accanimento.
Perché, leggendo i commenti dei cittadini di Viagrande, si respira un malumore provocato da quella fastidiosa sensazione di abbandono provata da chi rispetta le regole, da chi ama il proprio territorio, da chi investe sul proprio territorio e non si sente adeguatamente tutelato. La Panda scaraventata si trova in via Baracca, dove nel nulla è affiorata quell’oasi che è Viagrande Studios, il centro di ricerca, formazione e produzione per le arti performative incastonato a pochi passi dal Parco del Monte Serra, il gioiello naturalistico sulle pendici dell’Etna. La Panda sta lì ad offendere chi lavora e studia quotidianamente, oltre a chi abita nella zona. Poco distante c’è lo stadio comunale e la vettura punta il muso ammaccato sul terreno ormai abbandonato dell’attigua palestra polivalente chiusa da tempo.
Sono già trascorsi più di dieci giorni da quando l’indesiderata presenza è stata segnalata dai cittadini e dal responsabile della sezione di Viagrande dell’Aeop, che si occupa della raccolta differenziata, ma ancora il simulacro, nel frattempo utilizzato, così, tanto per farla completa, anche come cassonetto, è ben piantato in solido, precario equilibrio. Ancora non è chiaro se si tratti di auto rubata o lasciata in un parcheggio poso distante dal proprietario ormai deciso a rottamarla. Eventualmente, il dubbio è stato tolto. Così come dovrebbe essere ovvio che spetti al proprietario, che già sarebbe stato identificato, di occuparsi della rimozione, pena sanzione pecuniaria se sarà il Comune a doverlo fare. Sì, ma quando? Si chiedono i cittadini. Nel frattempo l’Etna sullo sfondo sbuffa di nuovo. Che spettacolo…
Alessandro Sofia