IL TRIBUNALE HA LEGITTIMATO L'OPERATO DELL'AMMINISTRAZIONE
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota del comitato “ Isola Ecologica di Viagrande ” che fa sentire la propria voce dopo la sentenza del Tar che ha legittimato l’operato dell’amministrazione Leonardi sulla localizzazione dell’isola.
Con riferimento agli articoli pubblicati sulle testate giornalistiche on line relativi alla sentenza del TAR num. 18 del 2017, il Comitato per Un’Isola Ecologica Compatibile non resta sorpreso da una sentenza che apparentemente sembra legittimare l’operato del Comune, ma leggendo le motivazioni espresse, coglie punti a favore della propria opposizione ed, inoltre, alla luce di nuovi elementi emersi successivamente alla presentazione del ricorso, valuta con fermezza la possibilità di ricorrere in appello.
Entrando nel merito della sentenza, il TAR, nell’affermare che “l’attuale sottozona F3a non può costituire un ostacolo alla localizzazione del centro di raccolta…”, specifica però che è assolutamente necessaria la variazione di destinazione d’uso da parte del Consiglio Comunale e quindi, allo stato attuale, mancando ancora questo passaggio, il terreno non può essere considerato idoneo per il collocamento dell’Isola Ecologica.
Per quanto riguarda i requisiti tecnici previsti per un’area da destinare a centro di di raccolta, il TAR specifica che non devono mancare <…opere di impermeabilizzazione, gestione delle acque, recinzione e barriere di contenimento…> tutte opere che nel progetto preliminare sono, per il Comitato, trattate in maniera per nulla esaustiva e sarà compito degli enti preposti, interpellati nelle scorse settimane, verificarne la conformità alle norme. Si porti ad esempio la gestione delle acque risolta solo con due pozzi disperdenti.
Sul punto inerente i “rifiuti pericolosi” il TAR non cita rifiuti che verranno conferiti nella discarica (come da Relazione Tecnica del progetto preliminare presentato dallo stesso Comune) quali “prodotti fotochimici, pesticidi, rifiuti contenenti mercurio, oli e grassi commestibili e non, pneumatici, filtri olio”.
Quanto agli ulteriori motivi di ricorso concernenti l’omessa valutazione di siti alternativi e la contraddittorietà con precedenti determinazioni delle Amministrazioni, il TAR sottolinea di avere, a tal riguardo, particolari limitazioni sindacali e pertanto, sembra rimandare al giudizio di altri enti preposti alla valutazione di una discrezionalità che l’Amministrazione Comunale può avere in casi simili purché questa sia amministrata con senso di responsabilità sia sotto il profilo economico che tecnico. A questo punto, il Comitato si riserva la possibilità di presentare un esposto agli enti preposti per stabilire quale sia stato il senso di responsabilità del Comune nella gestione di tutta l’intera vicenda.
A chiusura, il Comitato coglie l’occasione per precisare all’assessore di competenza, Carmelo Gatto, che il Comitato è favorevole alla realizzazione di un’isola ecologica, ma che sia però, compatibile con le esigenze di tutti i cittadini e che questa si sarebbe dovuta realizzare già da tempo prescindendo, quindi, da “sconti TARI” o da costrizioni legate a normative regionali. Non si spiega come si siano persi più di due anni che sarebbero stati utili per una realizzazione più accurata e meno frettolosa. Al contrario, tutti i procedimenti attivati dall’amministrazione in questi due anni hanno allontanato l’esecuzione dell’opera con atti spesso in contraddizione tra loro. Si ricorda infatti che il primo atto contraddittorio del Consiglio Comunale risale al 7 agosto 2014 quando veniva approvato il Piano di Emergenza in cui l’area in oggetto veniva identificata come parte del piano a disposizione della Protezione Civile.
Respingiamo, inoltre, con fermezza l’accusa di aver costretto questa Amministrazione a spendere soldi pubblici per difendersi in questo procedimento avviato dal Comitato. Tutti gli Enti Pubblici, per casi similari, possono disporre dell’ausilio dell’Avvocatura dello Stato; nessuno ha costretto l’Amministrazione a chiamare in sua difesa uno dei più illustri avvocati del foro di Catania spendendo € 11.310,10 per la parcella (“La Sicilia” 31/07/2016).