Apprendiamo con stupore e rammarico della costituzione di un Comitato nato allo scopo di contrastare la realizzanda Isola ecologica in zona via Poio.
Lo stupore nasce dal fatto che un iter iniziato da circa cinque anni durante lo scorso mandato amministrativo nel più sordo silenzio abbia determinato, oggi, un così acceso clamore, peraltro essenzialmente basato su una erronea conoscenza dei fatti, dei presupposti normativi e delle caratteristiche sostanziali di un’isola ecologica.
In via del tutto prioritaria ed onde evitare ulteriori equivoci e speculazioni, si tiene a precisare come un’isola ecologica (rectius Centro Comunale di Raccolta) non rappresenti in alcun modo una discarica, inesatta terminologia volutamente utilizzata al precipuo fine di ingenerare nel resto della collettività un certo disfavore.
Ed invero, una discarica è un luogo dove vengono depositati/stoccati in modo non selezionato e permanente i rifiuti solidi urbani e tutti gli altri scarti derivanti dalle attività umane (detriti di costruzioni, scarti industriali, ecc…) che, in seguito alla loro raccolta, non è stato possibile riciclare.
Esattamente il contrario di ciò che per legge deve essere un Centro Comunale di Raccolta che, invece, rappresenta un sito recintato e sorvegliato, attrezzato per la raccolta differenziata dei rifiuti mediante appositi cassoni ove il cittadino può conferire i proventi della propria differenziazione dei rifiuti domestici (Carta e cartone, Plastica, Vetro, Rifiuti da giardinaggio domestico, legno, etc.) che in base ai successivi cicli di lavorazione diventeranno risorse da poter riutilizzare.
Secondo la normativa vigente un Centro comunale di Raccolta (CCR) costituisce un imprescindibile strumento per contribuire ad aumentare le percentuali di differenziata – peraltro autoritativamente determinate ed imposte dalla legislazione di settore – ed al contempo rappresenta un mezzo per introdurre un sistema meritocratico che permetta a chi è più attento alla tematica di poter conseguire considerevoli sgravi sul pagamento della TARI (Tassa Rifiuti).
Allo stesso modo dei programmi elettorali degli altri candidati sindaci, il nostro programma elettorale, sottoposto alla fiducia dei nostri cittadini, prevede la realizzazione dell’Isola Ecologica e ciò a riprova del fatto che la comunità viagrandese, parecchio sensibile al tema ambientale, è ben conscia della circostanza che Viagrande è l’unico Comune dell’hinterland a non essere dotato di un centro adeguato che permetta loro una corretta ed efficiente raccolta differenziata.
Il rispetto del nostro programma elettorale rappresenta la concretizzazione delle promesse fatte all’intera cittadinanza, tanto di quella parte che ha riposto in noi la propria fiducia quanto di chi l’ha risposta in altri, palesandosi viepiù il dovere politico, oltre che morale, di perseguire nei cinque anni di mandato il raggiungimento di un obiettivo di cotale interesse pubblico.
Riteniamo opportuno evidenziare che all’atto del nostro insediamento abbiamo trovato un iter amministrativo già avviato, e tra l’altro in parte anche finanziato, contemplante la realizzazione della tanto discussa isola ecologica proprio nel medesimo terreno da noi localizzato.
Ed invero, già con Ordinanza n. 10 del 05 Aprile 2011 (Sindaco Dott.ssa Vera Cavallaro), preso atto della “situazione di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente’’ , si disponeva di “Individuare la porzione di terreno… adiacente il campo sportivo in via Poio… ad isola ecologica”; terreno ricadente nella medesima zona in quanto limitrofo a quello attuale.
Con successiva Delibera di Giunta Municipale n. 102 del 30 Dicembre 2011 (presenti il Vice-Sindaco Rosario Cristaldi, e gli Assessori Santo Rapisarda, Ettore Barbagallo, Umberto D’Agata e Fabio La Rosa), nel rimarcare la sussistenza di una situazione di urgenza, veniva individuato il terreno attuale, conferendo altresì mandato all’Ufficio Urbanistica di “attivare la procedura per il cambio di destinazione d’uso… qualora la provvisorietà e l ’urgenza sarebbero stati sostituiti da un carattere definitivo mediante dichiarazione di pubblica utilità dell’area”.
QUESTA AMMINISTRAZIONE, nella intenzione di valutare la percorribilità di qualunque altra ipotesi e ben conscia della circostanza che il Comune di Viagrande possiede solo ed esclusivamente un altro terreno astrattamente idoneo all’utilizzo quale isola ecologica, con Deliberazione di Giunta Municipale n. 79 del 12 novembre 2014, in modifica della sopra richiamata Deliberazione del 2011, individuava l’area situata in via Dietro Serra all’unico fine di affidare uno studio di fattibilità dell’opera che desse conto della sussistenza o meno di concrete possibilità di realizzazione avuto riguardo alle caratteristiche morfologiche del terreno.
Dal progetto preliminare, depositato dal professionista incaricato in data 05 Aprile 2016, si rilevava che la spesa necessaria per la realizzazione dell’opera risultava pari a circa € 500.000,00.
In assenza delle disponibilità finanziarie ad opera del Comune ai fini della realizzazione dell’opera in tempi celeri ed avuto, soprattutto, riguardo alla impossibilità di procedere al compimento di uno stralcio funzionale dell’intervento, questa Amministrazione ha ritenuto opportuno, in un’ottica di soddisfacimento del primario interesse pubblico generale, di riprendere la pregressa localizzazione in quanto atta a garantire una più spedita ed economica soluzione (esattamente la metà).
La celerità e l’urgenza, tante volte citata, oggi diventa ancor più concreta e reale in considerazione del fatto che l’area di stoccaggio provvisoria (e non già l’isola ecologica, per come impropriamente definita) sita in via Dietro Serra e situata accanto al Museo della Lava – luogo di forte richiamo turistico e frequentato da scolaresche e non solo – con decorrenza dal 01 Febbraio 2016 è stata chiusa, non risultando a norma per l’apertura al pubblico e fruibile unicamente dal personale addetto. Per come evidente una siffatta circostanza elimina in radice la stessa possibilità, sia pure saltuaria, di conferire eccezionalmente rifiuti ingombranti o altro materiale non facilmente ritirabile dal servizio porta a porta, in tal modo creando un notevole disagio alla collettività.
Speditezza nell’agire (e questo rappresenta l’aspetto più rilevante) imposta anche dal recente intervento normativo attuato con la Legge Regionale n. 3/2016, entrata in vigore in data 17 Marzo 2016, che, diversamente dal passato, fissa il pagamento di un tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti, strettamente correlato al livello di raccolta differenziata raggiunto dai Comuni su base annua.
Se con rapidità non si provvederà a raggiungere percentuali di raccolta differenziata superiori a quelle attualmente conseguite dalla nostra comunità per il tramite della realizzazione del CCR, il Comune, dopo aver meticolosamente effettuato un’operazione di contenimento delle spese in questi anni, si vedrà costretto suo malgrado ad aumentare in maniera ingiustificata la Tassa Rifiuti per fa fronte al tributo da versare alla Regione.
Ci sembra un’ingiustizia morale e sociale nei confronti di coloro i quali (e sono tanti) giornalmente si prodigano ad effettuare una raccolta differenziata minuziosa, dimostrando attaccamento al proprio paese e all’ambiente in genere, imporre l’aumento di un tributo che non inciderebbe sul miglioramento del servizio, ma sarebbe limitato esclusivamente al pagamento di una sanzione.
Siamo ben coscienti del fatto che in qualunque luogo, avendone la possibilità, avessimo individuato un’area da adibire a Centro Comunale di Raccolta avremmo suscitato perplessità in coloro i quali hanno la propria residenza o attività vicino alla zona. Anche qualora si fosse trattato di un solo cittadino, e non degli ottocentosettantanove che hanno raccolto le firme (tra l’altro solo una parte viagrandese e non tutti messi nelle condizioni di poter conoscere con chiarezza ed obiettività le caratteristiche dell’intervento da realizzare), avremmo avuto la stessa attenzione mostrata nei confronti di chi, oggi, ritiene legittimamente di tutelare i propri interessi.
Riteniamo tuttavia che la tutela della collettività ed il rispetto delle necessità dei molti prevalgano sugli interessi o pregiudizi potenziali di pochi.
A dimostrazione del nostro impegno risulta importante evidenziare come già in sede di Deliberazione di localizzazione, pur non essendo “atto dovuto”, abbiamo previsto la messa in atto di misure compensative, prevedendo ad esempio il DIVIETO di ingresso di qualunque frazione organica (benché espressamente consentito dalla legge per non più di 72 ore), la schermatura del perimetro dell’area ed un sistema di videosorveglianza h24 per monitorare sia la gestione sia l’eventuale abbandono di rifiuti al di fuori dell’area individuata. Inoltre, al fine di destituire di fondamento le “interessate” illazioni di pochi, necessita sottolineare come nessun mezzo della ditta adibita alla raccolta dei rifiuti solidi urbani stazionerà all’interno del Centro Comunale di Raccolta, così come non verrà consentito l’ingresso a qualunque forma di rifiuto non differenziato.
Infine, merita di essere attenzionato come il progetto preveda la destinazione di una porzione della individuata area in proprietà del Comune alla realizzazione di un’area di sgambamento per gli animali, da molto tempo richiesta da coloro che hanno i loro animali domestici e non hanno la possibilità di farli correre in libertà.
Riteniamo che qualunque azione intrapresa ad oggi sia stata posta in essere nel puntuale rispetto della legge e delle normative di settore, senza prescindere dalla fondamentale circostanza che la realizzazione del Centro Comunale di Raccolta risulta subordinata ai visti o pareri di tutti gli organi preposti e competenti.
Sappiamo che chi ritiene, a ragione o a torto, intaccati i propri interessi si prodigherà al fine di impedire la concreta realizzazione dell’intervento, ma siamo sicuri di aver percorso ogni strada possibile e di aver, nell’esercizio della funzione che ci è stata elettivamente assegnata, tutelato l’interesse della intera collettività ad un servizio necessario ed efficiente al precipuo fine, inoltre, di scongiurare un aumento non giustificato di un tributo che, con il programmato intervento, potrebbe invece diminuire.
L’Amministrazione Comunale