VIAGRANDE (CT) – – Il matrimonio si sarebbe dovuto celebrare in un paesino dell’Etna. Una nipote ha riferito che “l’intervento è stato richiesto per salvaguardare la zia, che voleva vendere la casa per andare ad abitare in uno degli appartamenti che il promesso sposo le aveva fatto credere di possedere”.”Niente nozze, non possono essere celebrate”. Lo ha stabilito un giudice del tribunale civile di Catania che ha provvisoriamente sospeso le nozze fra una vedova di 85 anni e il suo fidanzato di 47, che si sarebbe dovuto celebrare in un paese alle pendici dell’Etna. Il provvedimento cautelare è stato emesso dai giudici dopo un esposto della sorella 73enne della promessa sposa che ha anche presentato una denuncia ai carabinieri “per salvaguardare gli interessi della donna” che, scrive il quotidiano La Sicilia nel ricostruire la vicenda, “avrebbe perduto la pensione di reversibilità, unico sostentamento della sua vita”. Nell’esposto la 73enne, assistita dall’avvocato Angela Rita Toscano, aveva citato episodi che attesterebbero “l’incapacità di provvedere ai propri interessi economici e a quelli relativi alla sfera della propria vita pubblica e privata” della sorella più grande. “Con un atto urgente, la magistratura – spiega il legale – ha deciso di bloccare, intanto, la celebrazione del matrimonio civile”. Una nipote sottolinea che “l’intervento non è stato richiesto per l’eredità, ma per salvaguardare la zia, decisa anche a vendere la casa per andare ad abitare in uno dei parecchi appartamenti che il promesso sposo le aveva fatto credere di possedere, assieme a 16 autovetture, mentre lui risulta nullatenente e nullafacente”. La 85enne dice però di volere andare avanti, e a una nipote ha confidato: “io lo voglio sposare: è un bravo ragazzo, mi ubbidisce, non ha grilli per la testa ed io ho bisogno di un compagno…”.