E domenica si va a Viagrande. Un lindo paesino alle falde dell’Etna di appena ottomila abitanti, più piccolo, quindi, di Cassibile, ma meglio tenuto e soprattutto meglio amministrato. Un piano regolatore che ha escluso la costruzione di palazzoni e di mastodontici centri commerciali, per lasciare spazio ad eleganti villette e un piano commerciale che ha privilegiato i piccoli negozi e incluso fra le attività produttive le vecchie vocazioni in auge già ai tempi di Giovanni Verga che vi ambientò una delle sue opere. Un’economia basata sui rigogliosi vigneti, sui suoi genuini prodotti agricoli, molti dei quali, per la loro peculiarità, con denominazione di origine protetta, sul richiamo del suo clima tipicamente collinare e della buona cucina che, fra le tante specialità per cui è famosa, vanta la primogenitura della celebre “Siciliana”, la pizza che a Siracusa trovò un’eccezionale interprete nell’altrettanto rinomata rosticceria di via Scinà, meglio nota come “ ‘a zippulara”.
In questo contesto nasce e prosegue la propria attività lo Sporting Viagrande, sostenuto da imprenditori locali grandi e piccoli e adeguatamente supportato dai contributi di un Comune che a differenza di molti altri ha capito l’importanza del veicolo di propaganda che il calcio rappresenta. Come l’hanno capito ad Empoli, nel borgo veronese di Chievo, a Cittadella, a Lanciano e via discorrendo. E come tardano a capirlo a Siracusa che pure ha assaporato i fasti della B e quelli non meno nobili di LegaPro prima di precipitare nell’inferno dei dilettanti. Ed è proprio quello dello Sporting Viagrande il terreno di gioco al quale il Siracusa farà visita domenica per l’ottava giornata di campionato.
La squadra di Anastasi ci arriva liberata dalla spada di Damocle del reclamo presentato dall’Acireale per la presunta posizione irregolare di Carbonaro, rinfrancata dall’accoglimento di uno dei suoi due reclami presentati, quello che gli ha consentito di passare il turno in Coppa Italia senza aspettare la partita di ritorno col Vittoria e confidando nel pur improbabile accoglimento del secondo, quello avverso il risultato di Milazzo. Una trasferta dai molti rischi perché il Viagrande si è presentato ai nastri di partenza notevolmente rafforzato rispetto allo scorso anno quando riuscì a conservare per un soffio la categoria e perché, specialmente in casa, la squadra di Buttò può contare sul considerevole apporto dei suoi tifosi. A tutto questo va sommato il buon momento che i biancoazzurri stanno attraversando e che ha trovato domenica scorsa conferma al D’Alcontres di Barcellona ove la squadra ha retto all’urto della corazzata Igea Virtus. Riusciranno gli azzurri a sfatare il tabù trasferta, magari stimolati dalla frizzante arietta che spira nella zona collinare dell’Etna?
Armando Galea