Quando mancano ormai soltanto una cinquantina di giorni al fatidico 27 Settembre, data entro la quale dovranno essere costituiti i Liberi Consorzi Comunali o le Aree Metropolitane, i vari amministratori locali continuano a comportarsi come tanti “Signori Tentenna” e non sanno ancora bene che pesci pigliare.
Tanto per capire meglio la situazione, mi soffermo su quella che è la situazione nella zona di Taormina: dopo varie discussioni tra chi sostiene la creazione di un Libero Consorzio unificando le aree territoriali delle ex UU.SS.LL 37, 38, 39 e 40 (proposta del consigliere Eugenio Raneri) e chi invece preferisce l’adesione all’Area Metropolitana di Messina (come l’ex sindaco Mario Bolognari), qualche settimana fa si era giunti a prendere in considerazione l’ipotesi della creazione di un Libero Consorzio dell’Etna assieme ai comuni di Aci Bonaccorsi, Acireale, Aci Sant’Antonio, Santa Venerina, Zafferana, Acicatena, Calatabiano, Castiglione, Fiumefreddo, Linguaglossa, Milo, Riposto, Pedara, Adrano, Viagrande, Nicolosi, Ragalna, Giarre, Piedimonte Etneo, Bronte, Randazzo, Maletto, Maniace, Santa Maria Licodia, San Pietro Clarenza, Fiumedinisi, Roccalumera, Castelmola, Graniti, Santa Teresa di Riva, Taormina, Francavilla, Roccella Valdemone, San Teodoro, Pagliara, Gaggi e Mojo Alcantara, visti soprattutto gli interessi territoriali ed economici che li uniscono.
Ma da allora, nonostante i vari Sindaci, Assessori e Consiglieri dei vari comuni in questione avessero preso la decisione di organizzare altri incontri per prendere al più presto una decisione non si è mosso più nulla, ed intanto il tempo stringe e si avvicina sempre di più l’ora decisiva in un clima di confusione totale, aumentata in questo caso dalla difficile situazione in cui versa la giunta comunale taorminese: ricordiamoci inoltre che anche i cittadini saranno chiamati (dopo l’approvazione dei singoli consigli comunali) a decidere, con una consultazione referendaria, se ogni singolo comune vorrà aderire a quel Consorzio o a quell’Area Metropolitana.
A questo punto verrebbe da dire a tutti questi amministratori di darsi al più presto una mossa e di decidere una volta per tutte se vogliono o no costituire questo benedetto Consorzio dell’Etna, (qualcuno ha anche suggerito come nome quello di Taormina-Etna) altrimenti si corre il rischio di giungere a farlo in tutta fretta in prossimità della scadenza del 27 Settembre con la grave conseguenza di trovarsi un’ente male organizzato e mal gestito oltre che difficilmente governabile e senza una valida intesa di collaborazione tra i comuni che lo compongono. Non per niente in questi casi si dice che “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. Auguriamoci quindi che al più presto si possa giungere ad una chiara e giusta decisione per la composizione di questo nuovo ente.