«Da cinque anni, ogni estate chiamiamo a raccolta poeti e amici, per una serata di condivisione d’arte e sentimento ». Ad esordire è Orazio Caruso che, insieme a Maria Rita Pennisi, è organizzatore di “poEt(n)@” voci di poesia contemporanea. Anna Pavone conduce la rassegna, sulle note del pianoforte di Nino di Blasi e del violino di Andrea Platania. Per essere un poeta bisogna essere coraggiosi : i poeti, sono in grado di andare in fondo all’anima a pescare emozioni. Una volta percepite le trasformano in versi, che divengono immagini in grado di arrivare al cuore e alla mente di chi ascolta. Così il poeta che parla della vita, la interpreta cogliendone l’aspetto più sottile. Forse, « a dirla come Tolstoj – afferma la Pavone- il poeta, ha una visione più lucida della realtà ed il dovere morale di diffondere la propria visione delle cose». Il punto è che in un mondo fondato sulla ragione e sulla logica del profitto, ciò che manca è ascoltarsi. Quest’azione, inconsueta per i più, è il modo di esistere di chi sublima in arte le proprie esperienze.
A Viagrande, nella splendida Villa dei Principi Grifeo di Partanna, col patrocinio dello stesso Comune, domenica 27 luglio, c’erano la penombra dell’edificio e le piccole fiamme delle padelle romane; c’erano due giovani che suonavano Schubert, Morricone, Pachelbel ma, sopra ogni cosa, c’erano le parole di diciotto poeti e le loro storie a rendere incantevole l’atmosfera. Autori di gran pregio riuniti per dare testimonianza. E così una volta iniziata la serata si sono susseguiti Renato Pennisi, Alfio Patti e il suo dire sapiente, Maria Attanasio – quest’anno autrice per la Sellerio de “ Il Condominio di via della notte”. Ancora Orazio Caruso autore de” Comici Randagi”. Poi Domenico Seminerio, Alfio Grasso, Francesco Margani, Giuseppe Condorelli, Sebastiano Burgaretta. Come fa, una poesia a prender forma? Anna Pavone a tal proposito narra un episodio, pensando alla Nostra Etna che, in questi giorni, fa sentire la sua voce: « Ho letto di una turista che ha chiesto: quando posso vedere l’Etna in eruzione? Quando decide la montagna, le è stato risposto. In verità- continua la presentatrice- per la poesia è lo stesso, arriva alla penna dell’autore quando è lei, la poesia stessa, a decidere». A concludere la serata, le letture di Maria Rita Pennisi, Antonio Di Mauro, Angela Bonanno, Lina Maria Ugolini, Davide Aricò, Innocenzo Carbone, Josephine Pace e Carmelo Panebianco, che hanno regalato, insieme agli altri, persino dei versi inediti. Sarebbe bello che ognuno potesse custodire queste parole, in una raccolta dedicata all’evento.
A conclusione di “poEt(n)@ 2014”, un passo della Bohème. Rodolfo a Mimì,tenendole la gelida manina, sussurra: “Aspetti, signorina, le dirò con due parole chi son, che faccio e come vivo. Vuole?- e poi lasciandole la mano continua – Chi son? Un Poeta. Che cosa faccio? Scrivo. E come vivo? Vivo.”