Nella giornata di ieri i carabinieri della stazione di Vulcano, agli ordini del maresciallo ordinario Antonio Sottile, a conclusione di una mirata attività di indagine, hanno tratto in arresto due commercianti e ambulanti di frutta e verdura, padre e figlio, entrambi residenti a Viagrande in provincia di Catania, per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, che si identificano in: Roberto Finocchiaro, 47enne e Salvatore Finocchiaro, 25enne. Nella stessa operazione veniva anche deferito in stato di libertà un 16enne, anch’egli di Catania, studente.
I carabinieri di Vulcano stavano monitorando da molto tempo le “strade” di approvvigionamento e traffico di sostanze stupefacenti per le Isole Eolie. Durante il periodo estivo, la richiesta di stupefacente sulle isole aumenta in modo consistente. I carabinieri, al termine di un’attività d’indagine, avevano il fondato sospetto che la droga arrivasse in massima parte da Catania. Anche alla luce dei numerosi controlli agli imbarchi, eseguiti anche con l’ausilio dei cani del Nucleo cinofili, non era chiaro in che modo, però, lo stupefacente riuscisse ad arrivare anche sulle isole eolie più lontane.
Ieri, al termine di questa attività di monitoraggio, intimavano l’alt a un autocarro, che si apprestava a scendere dalla nave Siremar proveniente da Milazzo. Il camion, con a bordo i tre di cui sopra, era carico di frutta e verdura che avrebbe dovuto consegnare a diverse isole delle Eolie. I Carabinieri procedevano a un primo controllo della merce, che dava però esito negativo. L’intuito investigativo dei militari li portava però ad ispezionare la cabina di guida e in particolare un’intercapedine ricavata nel sottotetto del mezzo e celata da un tendone mobile. All’interno di questo “vano” creato ad hoc, sapientemente occultati, venivano rinvenuti due panetti di marijuana per un peso complessivo di 250 grammi. Lo stupefacente trasportato da questi corrieri sarebbe poi stato spacciato al dettaglio su diverse isole dell’arcipelago. In alta stagione, la vendita al dettaglio avrebbe potuto fruttare più di cinquemila euro. I militari sequestravano anche 450 euro in contanti in banconote di piccolo taglio che si ritiene possano essere provento dell’attività di spaccio.
I due arrestati su disposizione dell’autorità giudiziaria venivano sottoposti agli arresti domiciliari.