Manca poco meno di un mese alla celebrazione della memoria liturgica di S. Vito Martire; credo che sia venuto il momento di UFFICIALIZZARE una notizia che da ben due mesi mi tengo dentro il cuore con la gioia e l’emozione di che si sente investito di un a missione “speciale”. Se andate indietro di qualche mese e precisamente al 29 gennaio 2014, scrivevo proprio sulla bacheca di facebook, mettendo insieme due documenti storici che parlavano di S. Mauro e S. Vito patroni di Viagrande, dicevo a riguardo della reliquia di S. Vito, testuali parole:
“l’insigne reliquia di S. Vito, un pezzo del braccio – non sapevo invece che era il FEMORE – lungo 20 cm. donato alla comunità viagrandese nel 1660, alla fine del 700 sarà sostituita da quella più modesta di S. Mauro (ecco perchè la teca del braccio reliquiario è molto più grande), e ad oggi non si sa che fine abbia fatto. Ci rimane la bellissima statua del ‘500 che, insieme all’altrettanto antica statua di S. Antonio di Padova, costituiscono parte di quel patrimonio storico del nostro paese che va salvaguardato e apprezzato. Speriamo tempi migliori per la chiesetta e la statua di S. Vito che rischia di essere perduta se non si interviene tempestivamente“.
Senza saperlo, sono stato profetico, la cosa eccezionale è che ad un mese esatto il Signore ha esaudito le mie preghiere: la mia nomina a rettore infatti ha messo in moto l’entusiasmo e la generosità della gente, ed è grazie a quest’entusiasmo che i lavori sono stati portati quasi a termine e che quasi sicuramente (da confermare ancora però), la chiesa sarà riaperta proprio la vigilia di S. Vito, cioè il 14 giugno, il giorno dopo la festa di S. Antonio di Padova.
L’altra preghiera è stata esaudita l’1 marzo 2014, in quel giorno, insieme alle chiavi, ho ricevuto dagli eredi della famiglia che curò la chiesetta per più di un secolo anche una scatola rattoppata col nastro da imballaggio, dentro la quale era custodita LA RELIQUIA DI S. VITO, che la famiglia D’Agata prima, e Russo poi, avevano custodito gelosamente per tutto questo tempo. Immaginate la mia commozione e i miei sentimenti quando ho aperto quella scatola, un viagrandese non ha bisogno di chissà quale intuizione per capire che quella teca ha una forma così familiare che ti riconduce immediatamente alla teca del braccio argenteo che custodisce le reliquie di S. Mauro Abate; la reliquia si presenta perfettamente nello stesso stato in cui fu tirata fuori proprio alla fine del ‘700 dal braccio reliquiario; il contenitore è quello originale del ‘600, chiuso dal sigillo, sempre di quell’epoca, ancora intatto.
Non vi pare una storia eccezionale?? finalmente ho la gioia dopo due mesi di silenzio di condividerla con voi. La sera del 14 giugno la reliquia sarà riportata, dopo più di due secoli, in processione e concludendo a S. Vito avremo la gioia di riaprire la chiesa. Speriamo di arrivarci coi tempi, preghiamoci.
Vostro don Peppe