Grazie allo 0-0 casalingo maturato contro il Città di Rosolini, lo Sporting Viagrande ha conquistato la salvezza diretta senza passare per gli spareggi play out. Per la squadra biancazzurra allenata da mister Buttò si tratta sicuramente di un traguardo prestigioso, soprattutto dopo un inizio di stagione abbastanza complicato dato che i viagrandesi si presentavano a questo campionato, freschi di un ripescaggio ricevuto ad agosto inoltrato. Intervistato in esclusiva dai nostri microfoni, il direttore sportivo dello Sporting Viagrande Salvo Vadalà ha tracciato un bilancio stagionale, proiettandosi sugli scenari futuri della società etnea.
Direttore, domenica avete pareggiato per 0-0 contro il Città di Rosolini. Che gara è stata?
«Abbiamo affrontato una buonissima squadra, ben organizzata e con calciatori di spessore come Fornoni, Implatini e Martines, la quale a mio modo di vedere riuscirà a salvarsi nel play out contro il Rometta; loro partiranno con i favori del pronostico sia perchè giocheranno in casa, sia perchè sono forti ed il loro campo è notoriamente ostico. È stata una gara giocata sul filo di lana: noi eravamo contratti e avevamo alcune assenze tipo quella di Tomarchio a centrocampo, mentre loro hanno tenuto il pallino del gioco perchè chiaramente gli serviva la vittoria. A noi ci bastava il pareggio, abbiamo fatto una prestazione molto accorta e siamo riusciti a spuntarla contro una squadra che per quello che ha fatto vedere sul campo, avrebbe meritato anche lei la salvezza diretta».
Avete conquistato la salvezza dopo un inizio di campionato complicato. Qual è il bilancio della vostra stagione?
«Si, abbiamo iniziato questa stagione con l’handicap di essere partiti in ritardo rispetto agli altri dato che nell’organico che avevamo costruito ad agosto, tanti giovani calciatori non avevano mai giocato in Eccellenza, dopo che noi avevamo ricevuto il ripescaggio in questa categoria. La nostra salvezza vale doppio, anche tenendo conto che affrontavamo questo campionato con una squadra piena di tanti calciatori giovani, quasi tutti under oppure divisi fra classe ’92 e classe ’93; l’unico calciatore un pò più esperto è il difensore Mastronardi. La nostra forza è stata la dirigenza capeggiata dal presidente Mario D’Agata e dai suoi vice Giancarlo Basile e Carmelo Licciardello, i quali ci sono sempre stati vicini e non ci hanno fatto mai mancare nulla da tutti i punti di vista, compreso quello economico dato che i rimborsi spese sono stati sempre puntuali. Ci tengo a precisare che i nostri calciatori in questa stagione non hanno giocato spinti da motivazioni economiche, bensì solo per il piacere di onorare la maglia con passione ogni domenica e da parte mia ringrazio i ragazzi per l’attaccamento che hanno dimostrato. La nostra salvezza, alla luce dei fatti, è stata come una vittoria del campionato e non abbiamo ricevuto favori. Insomma, quest’anno abbiamo dimostrato che Viagrande è una bella realtà e l’anno prossimo magari possiamo aspirare a fare qualcosa in più perchè ci sono tutti i presupposti».
Capitolo futuro. Resterà a Viagrande?
«Qualche altra società mi ha cercato, ma la mia priorità resta il Viagrande perchè è una grande famiglia e qui mi trovo benissimo. Con il presidente D’Agata e la dirigenza, c’è l’intenzione di proseguire questa collaborazione, ma ancora è presto per parlarne visto che per adesso vogliamo goderci questa salvezza e festeggiare il traguardo raggiunto».
Come valuta il lavoro di mister Buttò?
«Mister Buttò ha dimostrato di sapere fare calcio in questa categoria anche perchè ha saputo plasmare una squadra giovane. Con lui sono in ottimi rapporti ed il mister ha dimostrato di avere grande rispetto e fiducia verso tutti, fattore molto importante per fare calcio. La mia permanenza a Viagrande è anche collegata al futuro di mister Buttò».
Secondo lei cosa manca al Viagrande per fare un torneo importante nella prossima stagione?
«Secondo me mancano tre calciatori di categoria che ho già in mente e con cui ho avuto qualche contatto, ma preferisco non fare nomi perchè è prestissimo per parlarne e poi manca qualche calciatore under classe ’97. L’Eccellenza dell’anno prossimo sarà competitiva, ma il Viagrande uscirà da un importante bagaglio di esperienza maturato quest’anno e l’anno prossimo resteranno tanti elementi dell’attuale organico che già da ora rappresenta una buona base di partenza. Ci tengo a precisare inoltre che il Viagrande l’anno prossimo resterà a Viagrande ed il nostro presidente D’Agata non vuole trasferire il titolo da nessuna parte perchè vuole proseguire a fare calcio qui. Al di là della prima squadra, la nostra intenzione è quella di costruire un settore giovanile importante. Ribadisco che nella prossima stagione noi possiamo fare meglio di quest’anno e fare un campionato di maggiore livello, anche perchè in questi mesi, a differenza della scorsa estate, possiamo programmare il torneo con maggiore serenità, fattore fondamentale per fare una bella stagione».
Come sono i vostri rapporti l’ambiente viagrandese?
«Quest’anno abbiamo avuto poco pubblico, ma è anche vero che in questo campionato, tranne per piazze come Siracusa, Rosolini, Vittoria e Barcellona Pozzo di Gotto, sui campi non ci sono tanti spettatori. Purtroppo realtà come la nostra soffrono la concorrenza delle pay tv e non solo, però con un’eventuale e malaugurata retrocessione del Catania in Serie B tante cose possono cambiare. Ringrazio comunque l’amministrazione comunale, la quale per quel poco che riesce a fare, ci sta sempre vicina riguardo la gestione del campo. Spero comunque che magari in questi mesi qualche imprenditore locale si possa avvicinare alla nostra realtà in modo da allargare la base societaria; sicuramente il presidente D’Agata sarà lieto di accoglierlo nella nostra famiglia».
Vuole aggiungere qualcosa?
«Voglio aggiungere che fra qualche mese ci riuniremo con altre società di Eccellenza e Promozione per formare un comitato a difesa delle piccole realtà come la nostra in modo da avere sempre un confronto costante con la Lega e con gli altri organi calcistici. Diciamo che, faremo una sorta di piccolo sindacato anche se il termine è troppo forte per questo caso; sarà un’associazione formata da società della provincia catanese e non solo per avere un dialogo diretto con gli organi competenti, i quali devono tutelare le piccole realtà come la nostra al pari delle società con maggiore blasone. Voglio inoltre approfittare dell’occasione per ringraziare la vostra testata giornalistica per l’attenzione che ci avete riservato nel corso di questa stagione».
Davide Sirna