Si tratta di un albero secolare, un maestoso esemplare di Eucaliptus Globulus, sito lungo la Strada Provinciale Viagrande-Zafferana (all’altezza del civico 231), che per i Viagrandesi costituisce un fermo punto di riferimento, se non addirittura un pezzo di storia: esso ha dato il nome alla contrada del paese in cui sorge (nota, appunto, come contrada dell’Albero Lungo) e tutt’ora concorre all’identificazione della doppia curva che bisogna affrontare salendo da Viagrande verso Monterosso (la cosiddetta curva all’«Arvuru Longu»). Così, quando, nel dicembre del 2012, il tronco di questo gigante è stato mozzato (con un taglio colturale a capitozza) per mettere in sicurezza l’abitazione posta nel terreno adiacente ad esso, i cittadini di Viagrande hanno avvertito una fortissima scossa emotiva, che li ha spinti a sollecitare subito l’intervento della Polizia Municipale e del Comando dei Carabinieri. Le forze dell’ordine hanno prontamente contattato l’allora Sindaco del Comune Dott.ssa Vera Cavallaro, la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali della provincia di Catania e il Corpo Forestale. L’Ufficio Tecnico ha, inoltre, intimato una diffida cautelativa al proprietario del terreno e dell’abitazione minacciata dall’albero, perché i lavori di taglio fossero sospesi fino alla riunione del Consiglio Comunale. Riunione che si è tenuta in data 7 gennaio 2013. Sebbene, in quella sede, si sia giunti alla conclusione che l’albero non è un bene protetto e,quindi, il proprietario può disporne come vuole, il suo tronco non è più stato violato, almeno in apparenza.
Ancora oggi, però, i viagrandesi, guardando con rammarico l’enorme ceppo mozzato, non possono fare a meno di notare che esso non è più fiorito. Alcuni si domandano se, magari, dopo la brutale potatura, l’arvuru longu non sia stato anche avvelenato.
Il Comandante della Polizia Municipale del Comune di Viagrande, Ernesto Pulvirenti, spiega che, purtroppo, sull’arvuru longu non gravano vincoli tali da rendere necessarie autorizzazioni da parte della Soprintendenza per i Beni culturali per effettuare lavori di taglio o di qualunque altro tipo. «Il distaccamento del Corpo Forestale» queste le parole del Comandante «ha confermato quello che era già emerso dalle prime indagini, cioè che quest’albero non è inserito nell’Albo delle Piante Monumentali». Dunque, esso non rientra tra le specie vegetali protette per svariati motivi: in primis perché si tratta di un eucalipto, ossia di un genere importato, non caratteristico della flora dell’Etna; in secondo luogo perché non è legato ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico-culturale; infine, poiché evidentemente non è considerato un esempio raro di maestosità e longevità. «L’unico vincolo che grava su quest’albero» continua il comandante Pulvirenti «è la memoria storica dei Viagrandesi. I loro cuori hanno battuto più forte quando quel tronco è stato violato».
Il Comandante assicura, comunque, che al momento non vi è alcuna intenzione di abbattere l’arvuru longu: infatti, è stata mossa una richiesta all’Ufficio Tecnico del Comune perché l’abitazione in pericolo possa essere messa in sicurezza compatibilmente con la salvaguardia dell’albero.
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