Fratelli e sorelle,
anche quest’anno abbiamo la grazia di prepararci a vivere la festa tanto attesa di S. Antonio di Padova, un santo che fa parte di quella schiera di uomini che “per fede hanno consacrato la loro vita a Cristo, lasciando ogni cosa per vivere in semplicità evangelica l’obbedienza, la povertà e la castità, segni concreti dell ‘attesa del Signore che non tarda a venire.” (Porta Fidei n. 13)
Leggendo gli scritti di Sant’Antonio, in questo anno in cui siamo stati chiamati a riscoprire la nostra fede, ho trovato uno scritto a riguardo che ci dona un forte spunto di riflessione, e desidero riportarlo alla vostra meditazione:
“La fede è la virtù principale e chi non crede è simile a quegli Ebrei che nel deserto si ribellarono a Mosè. Senza la fede non si entra nel regno di Dio, essa è la vita dell’anima.
Il cristiano è colui che, con l’occhio del cuore illuminato dalla fede, intuisce i misteri di Dio e ne fa pubblica professione. La fede vera è accompagnata dalla carità.
Credere in Dio, per il cristiano, non significa tanto credere che Dio esiste e neppure credere che Egli è verace, significa credere amando, credere abbandonandosi in Dio, unendosi e uniformandosi a Lui“.
Il Santo di Padova ha saputo mettere in pratica con le opere ciò che ha scritto e annunziato con le parole: Lui, soprannominato Taumaturgo e il Santo dei miracoli, durante la sua vita ha compiuto tanti miracoli per mezzo di quella grande Fede in grado di spostare le montagne.
Chiediamo l’intercessione di S. Antonio affinché fortifichi la nostra fede debole e fragile, e la renda forte e salda come la sua, per essere capaci di trasmetterla a coloro che ancora non credono in Colui che ci ha salvati.