L’Aphesis Lo Bello Divani consegue una vittoria di importanza inaudita in quel di Viagrande, alle pendici dell’Etna, contro la Nord Elevators Viagrande e acquisisce quel minimo preziosissimo vantaggio di tre set a due da capitalizzare nella gara di ritorno al PalaHamel domenica 2 giugno. La gara di andata dell’ultima, temutissima, sfida dei playout ha riservato emozioni pazzesche per quanti hanno seguito la partita, sia tra gli spettatori di casa e i tifosi aphesisini al seguito, sia tra le numerose persone collegate via streaming, a cui la società del presidente Piero Zarcone ha voluto permettere la visione in diretta dell’incontro. La gara ha riservato mille emozioni per via della vibrante partita offerta dalle due squadre, cariche all’inverosimile di tensione in una sfida che, seppur caratterizzata (finalmente) da molta correttezza, non concede più sconti a nessuno: chi perde retrocede in serie D. Sfida da dover valutare in un doppio incontro e che, quindi, si concluderà tra una settimana a Porto Empedocle.
L’Aphesis, che in questo periodo ha riservato momenti assolutamente indecifrabili, per via dell’alternanza delle buone giocate, miste ai pericolosissimi “black out”, ancora una volta, come recita il titolo, è stata “figlia”, nel bene e nel male, delle proprie emozioni. Primo set caratterizzato da un autentico “blocco mentale” delle giocatrici in bianco e rosso e Viagrande che, di slancio e in scioltezza, prende il largo fino al 21-13, salvo abbassare la guardia e, comunque, gestire fino al 25-21. Ciò che si temeva, per Francesca Romeo e compagne, era una prestazione bis sulla scia negativa del tracollo di Letojanni. Sembrava effettivamente approssimarsi il baratro in casa empedoclina con nervi a fior di pelle e difficoltà a trovare la necessaria concentrazione. Ma, probabilmente, uguale paura vi era dall’altro lato del campo: il Viagrande, reduce da una spettacolare rimonta con l’Annunziata Comiso nel turno precedente (perdita 0-3 in trasferta, rimonta e sorpasso per il 4-0 complessivo al ritorno), sapeva bene che doveva imporre alle aphesisine un risultato corposo tra le mura amiche. Francesca Romeo e compagne si stringevano eroicamente intorno al proprio gruppo cercando di ritrovare unità, sotto la guida, solo per questa gara, vista l’assenza di coach Candura, del suo “inseparabile” Tato Geraci. E iniziava un drammatico secondo set, in cui per le ospiti era obbligatorio ripristinare immediatamente la parità dei set: 8 pari e 13 pari, nella fase centrale. Poi un piccolo allungo sul 18 20, ma le etnee rimanevano incollate. Vantaggio minimo 23-24 per l’Aphesis subito capitalizzato per un 23-25 che scatenava un’esultanza gioiosa e senza freni nella comitiva ospite, per quello che appariva il set della vita. Con l’1-1 doveva essere l’Aphesis a giocare con maggiore serenità, mentre invece le padrone di casa partivano di slancio e, ancora una volta, le aphesisine si disunivano dalla metà del parziale in poi, che pigliava decisamente la direzione della formazione di casa fino al 25-18. Era davvero difficile, anche perché ci si portava dietro un anno intenso e irto di difficoltà estreme. Ma Francesca, Natalia e Giovanna prendevano per mano Cinzia, Laura, Anna, Simona e Antonella, nel tentativo di riacciuffare l’incontro. Era vantaggio minimo per le etnee nella fase centrale di set. Fortuna per le ragazze tanto legate al dirigente Enzo Siracusa che vi era una ritrovata lucidità dell’intero gruppo, capace di gestire meglio le fasi critiche del parziale, chiuso in crescendo fino al 20-25, che significava 2-2 e tie break. Di qui in poi, forse per via dello scoramento tra le giocatrici del Viagrande, davvero lodevoli in quanto a tenacia e capacità di non mollare, forse per un gioco finalmente più sciolto sviluppato dalle ospiti, si assisteva a un piccolo ma sempre crescente vantaggio di queste ultime che giungeva al 6-8 al cambio di campo, per divenire sempre più netto fino al 9-15 finale.
Il vantaggio di 3-2 dà un po’ di respiro in casa Aphesis, ma per centrare la salvezza occorre vincere domenica 2 giugno (inizio alle ore 17:30) al PalaHamel nella sfida di ritorno.
Simona Micalizio