La gara di ritorno dei playout salvezza è andata come peggio non si poteva per l’Aphesis Lo Bello Divani, ma va detto che la rimonta compiuta dalle atlete del Letojanni premia con merito le stesse, per una conduzione complessiva, tra le due gare, migliore rispetto all’Aphesis e per la capacità e freddezza di saper gestire al meglio tutti i momenti salienti della gara di ritorno. E così, contro l’1-3 subito al PalaHamel, le ragazze della Supermiscela Lo Re Letojanni hanno contrapposto un perentorio 3-0 che non ammette discussioni. E considerato che la forza in casa delle ioniche era stata più volte accertata in occasione di numerose partite vibranti della loro regular season, era lecito pensare che solo una Aphesis impeccabile poteva contrastare il potere casalingo delle neo-salve atlete messinesi.
La gara di ritorno ha avuto, quindi, un andamento con costanti vantaggi, in tutti e tre i parziali, per le padrone di casa. Le aphesisine hanno cercato di non disunirsi, ma, di fronte a una eccellente compattezza di squadra delle letojannesi, nulla hanno potuto. I parziali dei set sono stati i seguenti: 25-17, 25-22 e 25-17. Coach Candura avrà il compito di riassettare la squadra in vista dell’ultima sfida playout, da “dentro o fuori”, con stessa formula di andata e ritorno ed eventuale set supplementare, che attende le aphesisine, contro le atlete del Viagrande.
A conclusione dell’incontro di Letojanni la dirigenza aphesisina ha voluto rimarcare al presidente della formazione locale, riconoscendo in primis i meriti sportivi delle proprie atlete, quanto avvenuto con costanza per tutto l’incontro: le aphesisine sono state costantemente bersagliate con cori antisportivi misti a insulti da parte di decine di persone che avevano atteggiamenti decisamente rabbiosi, pure di gente anziana, e che hanno creato un clima pesantissimo all’interno della palestra di Letojanni. Il massimo dirigente letojannese, dinanzi alla fin troppa evidenza e reiterazione non negabile di tali comportamenti, ha sia avallato tali comportamenti, dato che si trovava in mezzo ai propri compaesani durante l’incontro, e ha commentato in maniera disarmante affermando che si tratta di cose normali (ma dove? in un paese civile? nella pallavolo dove vige una sorta di patto, non scritto, di non belligeranza, in base al quale i comportamenti da “stadio di calcio” solo lontani dai campi di pallavolo? meglio stendere decisamente un velo pietoso!). Ha ribadito che sono cose che succedono con frequenza dalle loro parti. Per noi che amiamo questo sport, si tratta di comportamenti decisamente maleducati e cattivi, nei riguardi di un gruppo di giovani ragazze, che, con tanta sportività, insieme al pubblico di Porto Empedocle, avevano accolto le avversarie nella gara di andata in un clima totalmente sereno e ospitale. Sul generalizzare da parte del presidente letojannese a tutto il territorio di appartenenza, ci pare fuori luogo la questione, dal momento che, per nostra diretta esperienza, la calda e bellissima sfida di semifinale di Coppa Sicilia dell’anno scorso in casa dell’Effe Volley di Santa Teresa di Riva, fu giocata dinanzi a un pubblico di gran lunga più numeroso e in un clima di tifo incredibile e di altissimo livello, ma condito da straordinarie forme di correttezza e cordialità. L’inciviltà vista ieri rimane una macchia nera e isolata in un territorio, per noi, bellissimo.
Simona Micalizio