Week end di fuoco per la campagna elettorale viagrandese che ha visto alternarsi sul palco di piazza Urna, stracolma di gente, il candidato sindaco Enzo Sanfilippo (alla sua prima uscita ufficiale) e a seguire il candidato della lista “La Rinascita di Viagrande“, Angelo Tonzuso.
Enzo Sanfilippo, già sindaco ed amministratore negli anni passati, ha presentato i suoi candidati e lanciato la sua campagna elettorale spiegando ai molti, che in verità se l’aspettavano, la necessità pragmatica di un’alleanza di forze politiche, in passato opposte, per il raggiungimento di un obbiettivo positivo comune che non lascia spazio a divergenze, così come avvenuto anche in campo nazionale, dove partiti altrettanto opposti hanno unito i propri sforzi per cercare di risolvere o tentare di arginare la crisi che già da molto tempo ci attanaglia, con un governo di intenti che significa tutti insieme per salvare (speriamo) il salvabile.
Presentata la nuova squadra “Enzo” (come desidera essere chiamato dai suoi concittadini) ha auspicato una presa di coscienza da parte degli elettori, affinché non si lascino prendere da manie “rivoluzionarie” che poco hanno a che vedere con la gestione di un piccolo comune, dove necessitano invece persone esperienti e che hanno già dimostrato in passato la loro preparazione ed abnegazione nel tentare di arginare i tanti problemi che la crisi nazionale ha portato fin qui.
A chiudere la serata “col botto” è stato invece Angelo Tonzuso (al suo secondo comizio), che con la verve di uomo pronto all’infarto sul palco, ha tirato fuori dalle sue giugulari tutto quanto aveva da rimproverare alle passate amministrazioni, denunciando lo stato di abbandono in cui versa il paese e giurando di strappare dalle tasche degli ormai “storici” amministratori le chiavi della città.
Non sono mancate le accuse dirette, senza troppi giri di parole, ai vari amministratori presi di mira, promettendo agli elettori che “siamo solo all’inizio” in quanto ne avrà anche per tanti altri senza mandarle a dire.
A concludere goliardicamente la serata ci hanno pensato invece i suoi sostenitori che, dopo averlo lanciato più volte per aria (riprendendolo chiaramente, per fortuna), si sono allontanati dalla piazza inneggiando un coro simil-stadio che recitava “chi non salta…” appartiene ad un’altra lista!
Mario Macrì
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