Cari amici viagrandesi,
desidero ringraziarvi per l’attenzione e l’interesse dimostrati nei confronti della mia candidatura alle prossime elezioni comunali oltre che personalmente anche sulla rete. Ho ascoltato, letto ed accolto consigli, incitazioni, elogi e critiche più o meno costruttive e mi permetto di intervenire con la presente lettera al fine di chiarire ogni dubbio ma soprattutto di evitare che certi aneddoti vengano strumentalizzati in maniera negativa.
Pare che l’argomento in voga di questi tempi sia “l’ALLEANZA” tra il gruppo precostituito della lista SANFILIPPO, col quale ho progettato e iniziato questa nuova esperienza politica, e alcuni amministratori uscenti. Vecchi screzi e divergenze politiche tra me e l’attuale sindaco sono stati, infatti, superati e messi da parte affinché l’amministrazione della cosa pubblica non fosse dettata da logiche personali, quanto da spirito di servizio ed abnegazione. Una stretta di mano tra me e la Dott.ssa Vera Cavallaro ha, così, sancito la nascita di un progetto di collaborazione che porterà a compimento le importanti opere già in essere e ne proporrà e realizzerà di nuove seguendo comunque una politica di rinnovamento necessaria per il nostro territorio.
La LISTA SANFILIPPO diventa il connubio di esperienza ed innovazione, quest’ultima interpretata dal team “nuovo” in fatto di politica ed amministrazione, costituito da giovani e meno giovani che hanno voglia di fare e di scommettersi per la propria gente, il proprio territorio. L’amore per Viagrande, l’impegno concreto per il nostro paese è il denominatore comune della nuova compagine da me capitanata.
Ritengo che un candidato Sindaco oltre a battersi per ottenere consensi debba cercare di interpretare e rappresentare al meglio una porzione di cittadini quanto più ampia. L’attuale amministrazione, infatti, è stata eletta da poco più di un quarto di popolazione, i consiglieri di minoranza da un altro quarto e ciò ha determinato che i restanti due quarti di popolazione non venissero rappresentati da chi ha governato in questi anni Viagrande. Essendo il nostro un piccolo paese, le coalizioni divengono indispensabili al fine di costituire una squadra rappresentativa della maggioranza dei compaesani e di evitare la frammentazione sociale che inevitabilmente la discesa in campo di 4/5 liste arrecherà.
Alla luce del dissesto economico e politico che avvolge in una nube di incertezza ed instabilità la nostra nazione, delle lotte di potere e di un allarmante tiro alla fune tra partiti che hanno determinato il “non governo”, ho ritenuto benevolo per il mio popolo cercare un accordo che si traducesse in una sintesi di persone competenti e radicate sul territorio che rappresentassero quanti più cittadini possibile. Non demagogia o “politica sporca” dunque, quanto senso civico e di responsabilità nel proporre un gruppo eterogeneo e meramente democratico.
Sono abituato ai colpi bassi, ogni campagna elettorale si caratterizza più che di spirito costruttivo e propositivo, di insulti e denigrazioni direttamente proporzionali a quanto il candidato è temuto dagli avversari. Se si obietta sugli “inciuci” e sul fatto che a candidarsi siano sempre “le solite persone” mi sembra doveroso accendere i riflettori su due questioni;
la prima: amministratori uscenti quali Nino Billone, Domenico D’Agata e Carmelo Gatto della maggioranza, Sebastiano Russo e Rosario Coco della minoranza sono oggi insieme candidati della Lista Leonardi. Dunque per par condicio ed in onor del vero andrebbe rivolto anche a loro il quesito –come faranno persone che si sono avversate per cinque anni a governare insieme?!– a maggior ragione se esponenti di tre partiti diversi: PDL, PD, ex AN, logicamente fautori di ideali opposti ed in contrapposizione;
la seconda: la stragrande maggioranza dei protagonisti di questa tornata elettorale fanno o, meglio, tentano di fare politica da vent’anni I ripetuti fallimenti, chiara espressione di dissenso da parte dei viagrandesi, non sono bastati a persuaderli. Ogni cinque anni tornano a calcare piazze e palchi precedentemente dimenticati. Io, e non è mio intento autocelebrarmi, posso vantare di non esser mai andato via, di esser rimasto a disposizione dei miei concittadini con o senza potere.
Il mio paese e la mia gente, protagonisti del programma elettorale che a breve avrò il piacere di condividere con tutti voi, sono la mia vocazione da sempre e ne sono la prova concreta gli anni d’oro nei quali ho amministrato. Ne consegue che le critiche sterili lanciate, come in un tiro al bersaglio, dagli avversari non mi colpiscano ne mi sfiorino. A sostenere la mia candidatura, infatti, sono la stima e l’affetto dei miei concittadini coi quali ho continuato a rapportarmi e confrontarmi anche e soprattutto fuori dal palazzo di città: la politica non si fa da una poltrona in velluto rosso, né politicando una volta ogni cinque anni, in maniera disinteressata ed incondizionata; si fa per strada, in piazza, a casa della gente, si fa affrontando le problematiche della quotidianità e non solo quelle di ordinaria amministrazione comunale.
“Alcuni vivono per la politica, molti della politica”.
(Max Weber)
Cito un pensiero quanto mai attuale alla luce della cronaca degli ultimi tempi nei quali interessi personali e malaffare in politica hanno determinato un radicale allontanamento ed il disgusto della gente comune nei confronti delle classi dirigenti. Io posso con fierezza e dignità asserire di essere “uno che vive per la politica” e con atti tangibili ho dimostrato a tutti voi di essere stato un amministratore giusto ed incorrompibile, non perfetto perché comune mortale, ma onesto. Un uomo comune che non ha mai parlato al suo popolo solo da un pulpito, che ha vissuto e vive da sempre in mezzo a voi e come voi.
Amministrare un piccolo paese come Viagrande non può e non deve arricchire nessuno. Sebbene la classe politica che ci governa gravi ferocemente sulle nostre tasche, i tagli ai costi della politica e alla spesa pubblica sono già in atto perché partiti dal basso, dai piccoli paesi come il nostro. Dunque chi si proporrà di governarvi non lo farà di certo per arricchirsi. Mi chiedo perché si critichi, giudichi e argomenti dell’effimero anziché riflettere e condividere con la cittadinanza questioni importanti come questa; perché si perseveri a strumentalizzare il disagio ed il malcontento popolare anziché prodigarsi affinché la gente si riappassioni alla politica e a chi li rappresenta.
Spero di aver chiarito i vostri dubbi ed in attesa della pubblicazione del nostro programma porgo a tutta la cittadinanza i miei cordiali saluti.
Enzo Sanfilippo
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